Istituto di Moda Burgo: a Milano (e in Italia) il lavoro c'è - Affaritaliani.it

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Istituto di Moda Burgo: a Milano (e in Italia) il lavoro c'è

Un rapporto dell’Istituto di Moda Burgo dice che nel settore della moda ci sono migliaia di ricerche in corso

Non è una novità che per chi sa cercare – se si è formati – il lavoro c’è. E’ il risultato di  un rapporto del Centro Studio dell’Istituto Burgo (www.imb.it) dal titolo “Sistema moda e formazione in Italia”.

La moda è un mondo non così appariscente sul fronte del mercato del lavoro, forse perché più chiuso e più rivolto all’estero di altri Paesi. In realtà con il 4% del PIL è ancora al centro dell’attività manifatturiera del nostro Paese, quasi metà della ricchezza a milanese. Dei 131 distretti esistenti ancora oggi ben 32 hanno una vocazione tessile industriale. Chiara è la concentrazione del Nord Italia: Lombardia e Veneto (rispettivamente 7 e 5 distretti) concentrano più di 1/3 della produzione nazionale.

Alla struttura dei distretti corrisponde la concentrazione di attività formative per i futuri occupati in questo settore. Milano domina il mondo della formazione con oltre il 30% degli studenti, seguita da Firenze, Roma e Napoli.

E qui vengono le sorprese: ci sono 30mila studenti (che si formano in moltissime scuole pubbliche e private: ben 10mila a Milano), 12mila diplomati all’anno non sufficienti alle esigenze del settore.

L’educazione professionale nel campo del tessile o abbigliamento (comprensiva degli ITIS) occupa circa 9mila studenti, appena il 3% degli studenti di questo settore (oltre 300mila).

Quella universitaria o parauniversitaria latu sensu nel settore moda (comprensiva di Master: le scuole più note sono l’Istituto Marangoni, la Naba e lo IED) 6mila studenti, nulla rispetto al 1.681.146 Studenti iscritti (meno dello 0,3%).

Prevale un gran numero di scuole e di corsi senza alcun riconoscimento statale o regionale: ben 15mila gli studenti di corsi che vanno dall’annuale al triennale, spesso di gran nome e assai riconosciuti nel mondo del lavoro. Gran parte di questi studenti sono donne: il dato oscilla intorno al 90%.

Il sistema moda assorbe ogni anno 10mila addetti: spesso grandi marchi come Dolce e Gabbana, Armani e Versace. Il sistema di formazione professionale occupa i 2mila formati all’anno dopo un anno dalla fine dei corsi. Il Sistema universitario e libero invece garantisce meno di 4.200 candidati ad una posizione lavorativa in Italia, lasciando libero il 33% delle posizioni aperte, che con difficoltà riescono ad essere ricoperte da lavoratori dall’estero. Infatti oltre il 36% degli studenti, oltre il 90% degli studenti stranieri, torna in patria (garanzia questa di una diffusione virtuosa del made in Italy e del gusto italiano)

IL 33% per cento delle posizioni aperte non riescono ad essere coperte dal sistema formativo nazionale: garanzia di piena e buona occupazione

Ciò conferma il dato dalle principali scuole di moda italiane, a partire da quelle milanesi, che riportano non solo oltre l’80% di soddisfacente occupazione da parte dei diplomati dopo il primo anno dopo il “diploma”.








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