Italicum, Pisapia: "Giusto votare. Listone con me e Alfano? Un incubo"
Italicum, l'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia sulla decisione della Consulta: "Parola ai cittadini. Un incubo un listone che vada da me ad Alfano"
Italicum, il commento dell'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia: "Giusto andare al voto"
"Se il Parlamento riuscisse a fare delle riforme necessarie ed urgenti si potrebbe anche rinviare il voto, ma temo che non sia in grado di farle. Dopo la legge elettorale che deve rendere possibile una maggioranza analoga al Senato e alla Camera e' giusto ridare la parola ai cittadini". Cosi' l'ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ieri sera a Genova rispondendo alle domande dei giornalisti prima dell'incontro "Le citta' che vogliamo" con il primo cittadino genovese, Marco Doria. "Anche se la Consulta ha detto che l'Italicum cosi' come modificato e' immediatamente applicabile, e' altrettanto vero che la legge elettorale del Senato non e' omogenea a quella della Camera. E senza omogeneita' si rischia di andare a una situazione di non governabilita' che non va bene a nessuno, indipendentemente dalla posizione politica, e soprattutto non va bene all'Italia" ha sottolineato Pisapia
L'ipotesi che i giornali attribuiscono a Matteo Renzi su "un listone che vada da Alfano a Pisapia per me sarebbe un incubo, sarebbe irrealizzabile ed e' folle anche solo pensarlo". Lo dice Pisapia rispondendo a una domanda di Gad Lerner. "Non so se Renzi pensi questo, ma non lo penso io: voglio un governo che faccia cose di sinistra guardando al Paese e al futuro" ha detto Pisapia.
Italicum, Beppe Sala: "Spero ancora si vada avanti sino a fine mandato"
"Non ho cambiato idea, spero che si vada avanti fino alla fine del mandato naturale. A questo punto e' una decisione del presidente della Repubblica, dopo il suo richiamo forte ad avere un sistema omogeneo tra Camera e Senato, che oggi non c'e'. Vediamo quanto il Parlamento aderira'". E' invece questo il parere del sindaco Giuseppe Sala, sulla decisione della Corte Costituzionale sull'Italicum. Sull'ipotesi che si vada a votare con un sistema proporzionale puro il primo cittadino ha aggiunto: "Osservo solo che i politici dell'arco costituzionale attuale hanno avuto a che fare poco con il proporzionale nella loro vita. Quindi chissa' che le vecchie volpi della politica non rientrino in gioco in una situazione che dovrebbe portare alleanze". Infine sulle alleanze politiche che si verrebbero a creare con un sistema che ricorda le dinamiche della "prima repubblica" ha concluso: "E' inutile continuare il dibattito su quando votare, se a giugno, aprile, o ottobre, perche' e' un lavoro che fara' il Parlamento. Ma le alleanze vanno fatte sui programmi, sulle opinioni, su temi come giustizia e welfare. Che tipo di reazione, ad esempio, bisogna avere davanti al fatto che sempre piu' aziende del nostro Paese vanno in mano a stranieri? Ecco, due gruppi parlamentari che decidano di mettersi insieme, la penserebbero poi allo stesso modo o no? Quindi parliamo di contenuti piuttosto che di alleanze sulla carta".