Milano
ITS, ecco il prestito per pagare gli studi e garantirsi un futuro
Grazie alla fintech Habacus l'accesso al credito per gli studenti degli Istituti Tecnici Superiori è più easy
ITS, ecco il prestito per pagare gli studi e garantirsi un futuro
Tra gli argomenti che stanno più a cuore al Premier, oltre al piano vaccinale, c’è sicuramente la scuola. Un “piano Marshall” per l’istruzione italiana che si fonda sostanzialmente su tre pilastri: ricerca, transizione culturale e investimenti sugli Istituti Tecnici Superiori.
“Particolare attenzione – ha affermato Mario Draghi dinanzi al Parlamento - va riservata agli ITS. In Francia e in Germania, ad esempio, questi istituti sono un pilastro importante del sistema educativo. È stato stimato in circa 3 milioni, nel quinquennio 2019-23, il fabbisogno di diplomati di istituti tecnici nell’area digitale e ambientale. Il Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza assegna 1,5 miliardi agli ITS, 20 volte il finanziamento di un anno normale pre-pandemia. Senza innovare l’attuale organizzazione di queste scuole, rischiamo che quelle risorse vengano sprecate”.
Proprio in quest’ottica sta lavorando, già dal 2017, la fintech “Habacus”, nata dall’idea di Paolo Cuniberti, già manager di JP Morgan e Mediobanca. La società attraverso l’innovativa piattaforma IT, aiuta concretamente gli studenti delle Università e gli Istituti Tecnici Professionali ad accedere alle risorse finanziarie per pagarsi gli studi, promuovendo un'istruzione di alto livello, come motore dell'innovazione e dell’empowerment delle persone.
“Sono contento che il nostro Premier abbia preso a cuore la scuola e, in particolare, la formazione erogata dagli ITS – racconta il CEO Paolo Cuniberti ad affaritaliani.it. - Noi da tempo stiamo lavorando in partnership con l’Associazione Rete Fondazioni ITS Italia. Questi istituti ad alta specializzazione tecnologica rappresentano un'
“Habacus” si pone come l’interlocutore privilegiato tra il sistema formativo e il mondo della finanza sociale, divenendo il primo certificatore in Italia della performance accademica degli studenti che monitora e analizza i dati sull’andamento scolastico dei candidati, facilitando così l’accesso al credito.
“La mancanza di finanziamenti – sottolinea Cuniberti - sono un ostacolo concreto per l’accesso agli studi. Le Borse di Studio erogate tramite i programmi di diritto allo studio universitario regionali sono efficaci nel concedere accesso ai meno abbienti, ma sono limitate nel volume e quindi nell’impatto su larga scala.Habacus si è quindi ispirata al modello tedesco “BAföG”, la famosa legge federale tedesca rivolta agli studenti di scuole superiori e università che dal 1971 garantisce agli studenti un sistema di prestiti legati al loro rendimento scolastico. La restituzione dei prestiti viene generalmente richiesta a cinque anni dalla fine degli studi e in forma rateizzata, per un periodo che può durare fino a venti anni. Ci siamo quindi proposti come uno strumento efficace ed efficiente per la promozione di un’educazione professionalizzante attraverso anche investimenti mirati al mondo ITS. In particolare a dicembre 2020 abbiamo siglato un accordo per l’erogazione di 100 borse di studio da 500 euro a studenti iscritti o in corso di iscrizione a un ITS. Tale Borsa è soggetta agli stessi criteri di erogazione di base del prestito studentesco. Vi è l’obbligo di istruzione del processo per il prestito, ma non del suo utilizzo. In questo modo si divulga l’utilizzo complementare di borse di studio e prestito studenteschi per studenti che hanno un chiaro piano di formazione da finanziare. L’iniziativa si è quindi rivolta a sostenere l’accesso a percorsi di studio con chiara missione professionalizzante e inclusiva, diffondendo consapevolezza della finanza quale leva di sviluppo personale dello studente, anche attraverso materiale di educazione finanziaria prodotto e distribuito da Habacus. Una combinazione perfetta di educazione finanziaria al servizio della professionalizzazione.”
La legge tedesca “BAföG”, dalla quale Habacus ha preso ispirazione si sposa perfettamente con le “University of Applied Science” e in particolare con le “Fachschule”, gli istituiti di formazione professionale, fortemente legati ai Länder e ai loro territori, nati per sostenere le specializzazioni richieste dalla manifattura tedesca. Le “Fachschule” vantano quasi un milione di studenti iscritti e il 95% di loro trovano immediatamente un posto di lavoro, contribuendo così allo sviluppo economico della Germania. In Italia gli studenti iscritti a questo tipo di percorso scuola-lavoro sono circa 20.000, quasi tutti localizzati nelle tre regioni più industrializzate: Lombardia, Veneto ed Emilia. Da notare che alla fine del biennio di studi e di pratica, il tasso di occupazione di questi giovani oscilla tra l'80 e il 90%. Una spinta decisa da parte del Governo in questa direzione potrebbe aiutare oltre 2 milioni di giovani inoccupati italiani, soprattutto nelle regioni del Sud Italia.
Offrire quindi a un maggior numero di giovani italiani una chance concreta, immettendo nel mercato del lavoro le competenze di cui le imprese hanno bisogno per affrontare la transizione, ecologica e digitale che tanto sta a cuore dell'Europa. Questa la missione di Habacus.