Milano
Regione Lombardia, Scandella: “Lavoriamo per accorciare le distanze tra i territori”
Il Consigliere Segretario dell'Ufficio di presidenza Jacopo Scandella traccia un bilancio della legislatura e individua le sfide cruciali per il 2025: "Colmare il divario tra città e valli"
Regione Lombardia, Scandella: “Lavoriamo per accorciare le distanze tra i territori”
Per il Consigliere Segretario dell'Ufficio di Presidenza, Jacopo Scandella: “È una legislatura caratterizzata da un intenso dibattito politico, ma con una produzione legislativa limitata. Non mancano le difficoltà di coordinamento all’interno della maggioranza, che ostacolano l’adozione di grandi riforme”. Tuttavia, il Consigliere del Partito Democratico riconosce l’alto livello qualitativo dei consiglieri regionali, elemento che considera un punto di forza per il futuro. Tra le sfide del 2025, la necessità di accorciare le distanze economiche e sociali tra città e territori montani, sfruttando le opportunità offerte anche dalle Olimpiadi invernali. L’intervista.
Consigliere Scandella, qual è il bilancio dell’anno appena trascorso?
Per me, è la terza esperienza in Consiglio Regionale, quindi ho vissuto da vicino l’evoluzione del dibattito nel tempo. In questa legislatura c'è stato un confronto politico intenso, ma l'attività legislativa è stata più ridotta rispetto al passato. Come rappresentante dell’opposizione, posso dire che la maggioranza sta avendo difficoltà a trovare una sintesi al suo interno. Tra Lega e Fratelli d’Italia ci sono divergenze che rallentano i lavori, soprattutto dal punto di vista legislativo. Non ci sono grandi riforme in cantiere, a causa delle poche affinità tra le componenti dell’esecutivo. Questo non vale per il lavoro del Consiglio, dove ho notato una maggiore sintonia. Tuttavia, sui grandi temi come natalità, trasporti e formazione professionale, finora non abbiamo prodotto leggi significative.
Qual è l’aspetto più positivo del lavoro sin qui svolto?
Il livello qualitativo dei consiglieri regionali è molto alto. Facendo un confronto con le legislature precedenti, vedo una squadra di consiglieri molto preparati, provenienti da esperienze diverse: sindaci, rappresentanti da Roma o dai partiti. Questa eterogeneità ha portato in aula persone competenti e ben strutturate. Credo che nei prossimi anni si possa valorizzare questo potenziale per realizzare iniziative che facciano davvero la differenza.
Cosa le sembra che abbia funzionato meno?
La mancanza di iniziativa della Giunta. Questo problema non dipende direttamente dal Consiglio, ma riflette una tendenza più ampia. Come accade a livello nazionale, anche in Lombardia gli esecutivi tendono a monopolizzare l’agenda legislativa, lasciando poco spazio ai parlamenti o ai consigli regionali. Quando mancano le delibere della Giunta, il lavoro del Consiglio si riduce a un semplice dibattito. Serve un cambio di passo: o la Giunta assume maggiore iniziativa o il Consiglio deve prendersi la responsabilità di guidare il processo legislativo.
Qual è la principale sfida del 2025 per Regione Lombardia?
La sfida che mi sta più a cuore è accorciare le distanze tra i territori. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un crescente divario tra città e valli, in termini di occupazione, spopolamento e accesso ai servizi. È fondamentale promuovere un’iniziativa regionale che riduca questo gap. Le Olimpiadi invernali rappresentano un’opportunità unica per unire i territori e rilanciare le aree montane, ma serve una visione strategica per trasformare questo evento in un motore di sviluppo duraturo.