Milano
Jessica Faoro, parla il padre: "Morta per colpa mia"
L'uomo è intervenuto a La vita in diretta: "Avrei dovuto vederla il 9 febbraio, aveva ricominciato a contattarmi".
Il padre di Jessica Faoro: "L'ho uccisa io col mio comportamento"
"Quante volte mi sono ripetuto che io ho ucciso Jessica con il mio comportamento. Se avessi fatto scelte diverse forse non sarebbe successo". È il rammarico di Stefano Faoro, padre di Jessica, la ragazza di 19 anni uccisa a coltellate lo scorso 7 febbraio in un appartamento di Milano dall'autista dell'Atm Alessandro Garlaschi, l'uomo che le aveva dato ospitalità.
Il padre della ragazza ha parlato alle telecamere de La Vita in Diretta, il programma di Rai1 condotto da Francesca Fialdini e Tiberio Timperi. "Io avrei dovuto vederla il 9 febbraio, aveva ricominciato a contattarmi - ha raccontato il padre - Il suo ultimo messaggio è stato il 6 febbraio, mi ha detto 'hai visto, mi sono fatta la permanente, sono bella papà?'. Era bella".
La ragazza era stata affidata ai servizi sociali: "Per motivi legali che non sto qui a spiegarvi, ho cambiato strada", ha detto l'uomo, che si è commosso ricordando la ragazza da bambina. Jessica era una ragazza sola: nel 2008, all'età di 10 anni, era stata affidata al Comune di Milano. A 16 anni era madre di una bambina data in adozione e viveva passando da una casa-famiglia a una comunità.
"Spero che Jessica, dov'è, sia più felice adesso". "Se puoi un giorno perdonami", ha detto il padre. Stefano Faoro si augura per Garlaschi una pena alta: "Non deve dimenticarsi di quello che ha fatto. Rito abbreviato per certi reati? No ragazzi, mia figlia non c'è più. Garlaschi ripeterà il reato", "almeno 85 fendenti... deve rimanere in carcere. Mi auguro che passi tutta la lunga vita che gli rimane in carcere. Deve soffrire in prigione per il tempo più lungo possibile".