Milano
"Kandiskij, il cavaliere errante" dal 15 marzo al Mudec di Milano
Inaugura mercoledì 15 marzo al Museo delle Culture la mostra "Kandinskij, il cavaliere errante. In viaggio verso l'astrazione", creata appositamente per Milano
di Beatrice Elerdini
E' approdata ufficialmente al MUDEC, Museo delle Culture di Milano, la mostra di Vasilij Kandinskij, 130 opere provenienti dai più importanti musei russi, georgiani e armeni, che accompagneranno il visitatore in un viaggio unico nel cuore della Russia. Domani, 15 marzo 2017, aprirà ufficialmente i battenti al pubblico.
La nuova mostra, intitolata 'Kandinskij, il cavaliere errante. In viaggio verso l'astrazione', è assolutamente inedita: vanta 49 opere che raccontano il 'periodo del genio' dell'artista russo, quello di transizione che l'ha condotto dritto verso l'astrazione; e 85, tra icone, stampe popolari ed esempi di arte decorativa. Alcune di queste opere non sono mai state esposte prima in Italia e ciò è stato possibile grazie alla stretta collaborazione con alcuni dei più importanti musei del mondo, quali ad esempio l'Ermitage di San Pietroburgo, la Galleria Tret'jakov, il Museo delle Belle Arti A.S. Puskin e il Museo Panrusso delle Arti decorative, delle Arti Applicate e dell'Arte Popolare di Mosca.
Quella di Kandinskij è una mostra ricamata ad arte con estrema attenzione e passione sulla città di Milano. Promossa dal Comune di Milano-Cultura e da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, che ne è anche il produttore, è stata curata da Silvia Burini, professoressa di Storia dell'Arte Russa e direttrice del Centro Studi sulle Arti della Russia CSAR Università Ca' Foscari di Venezia, e Ada Masoero, critico d'arte e giornalista.
"Il linguaggio artistico di Kandinskij si forma nella tradizione culturale russa, così come mette in luce con grande profondità questa mostra nelle suggestioni, nei modelli, nell'uso dei colori che l'artista apprende ed elabora', ha spiegato l'Assessore alla Cultura Filippo Del Corno, nel corso della conferenza stampa, 'La nuova concezione della rappresentazione del reale così formata nella poetica di Kandinskij condiziona fortemente tutti gli sviluppi artistici successivi, segnando un autentico punto di non ritorno".
L'amministratore Delegato del Gruppo 24 ORE, Franco Moscetti, si è dimostrato entusiasta della collaborazione con l'Assessore Del Corno e a tal proposito ha dichiarato: "La mostra di Kandinsky è un ottimo esempio di cooperazione tra pubblico e privato". Moscetti ha poi aggiunto: "Investire in una realtà museale come quella del MUDEC, che si distingue per l'interculturalità e l'interdisciplinarietà, è una sfida che siamo orgogliosi di aver raccolto come realtà privata. La conferma a proseguire in questo impegno ci arriva sia dalla grande affluenza di pubblico, che registra oltre 800mila presenze da marzo 2015 a oggi, sia dall'autorevolezza raggiunta a livello internazionale da 24 ORE CULTURA, che inaugura la stagione 2017 del MUDEC con le mostre di Kandiskij e 'Dinosauri'. Attesa per il 2018 anche Frida Kahlo".
Ma la vera presentazione della mostra di Kandinskij è naturalmente affidata alle parole delle due curatrici: "Si tratta di una mostra pensata su Milano, è del tutto inedita ed è il frutto di studi approfonditi di arte russa. Kandinskij ha il merito di aver cambiato i codici interpretativi della pittura mondiale. Kandinskij è il padre fondatore dell'astrattismo. Un artista che è stato capace di segnare la storia dell'arte mondiale, pur avendo intrapreso la carriera di pittore all'età di 30 anni", ha spiegato con grande passione e precisione Silvia Burini.
"Non si tratta dell'ennesima mostra, non ha niente a che vedere con le altre che sono state realizzate in Italia e anche a Milano. E' una mostra site-specific, creata appositamente per il museo milanese con grande rigore scientifico", ha concluso Ada Masoero.
La mostra di Kandinskij al MUDEC, che cade nell'anno del centenario della Rivoluzione Russa e in prossimità delle celebrazioni del 150esimo anniversario della nascita dell'artista, è un viaggio intenso e profondo, dalla duplice valenza, che si pone l'obiettivo di addentrarsi nella terra e nel cuore dell'artista.
E' strutturata in quattro diverse sezioni a cui si aggiungono alcune installazioni multimediali: nella prima sezione intitolata "Vologda: il viaggio dentro il quadro", racconta la ricerca dell'artista di un linguaggio pittorico che sapesse coinvolgere a tal punto i visitatori da farli "passeggiare nei suoi dipinti". La seconda, intitolata "Il cavaliere errante" ripercorre il tema del cavallo presente in tutto il percorso artistico di Kansinskij, e del linguaggio visivo dell'infanzia. La terza, intitolata "Mosca madre", racconta del profondo legame dell'artista con la madre e la sua terra. La quarta, intitolata "Musica dell'astrazione", è il fulcro dell'intera esposizione: rappresenta la svolta, la rinascita nel nome dell'astrattismo, dopo un lungo e tortuoso itinerario. Infine la mostra propone degli strumenti di interazione multimediale, così da rendere l'esperienza visiva ancora più "immersiva".
"Per anni ho cercato di ottenere che gli spettatori passeggiassero nei miei quadri: volevo costringerli a dimenticarsi, a sparire addirittura lì dentro", diceva Kandinskij. Con la mostra al MUDEC, una passeggiata nei dipinti e nell'anima dell'artista è garantita.