L'affluenza premia Maroni: alla fine avrà 2,5 milioni di voti. Speciale
di Fabio Massa
Per il referendum per l'Autonomia in Lombardia alle ore 19 l'affluenza è "oltre il 30%", secondo quanto ha dichiarato l'assessore regionale Gianni Fava, responsabile per le operazioni referendarie in Lombardia. Tuttavia i dati non sono ancora ufficiali a oltre un'ora dalla deadline delle 19, e questo fa arrabbiare Alessandro Alfieri, segretario regionale del Partito Democratico: "In Veneto un quarto d'ora dopo le 19 si conosceva l'affluenza. In Lombardia il dato delle 12 è stato comunicato alle 17, non ci sono aggiornamenti sull'affluenza delle 19 e il sito Regione Lombardia con i risultati ufficiali non è più raggiungibile". Quindi, si confermano i pronostici della vigilia, con il governatore Roberto Maroni prudentemente ottimista, a fissare l'asticella finale a 35 per cento. Superata la quota, sarebbe comunque stato un successo. Visti i dati delle 19, potrebbe tranquillamente incamerare il successo. Ovviamente Alessandro Alfieri di suo, l'aveva messa molto più alta: 50 per cento. Soglia irraggiungibile. Si vota fino alle 23, ma la narrazione di quel che avverrà è già cominciata: Roberto Maroni insiste non poco sul confronto con il Veneto non da un punto di vista percentuale, ma da un punto di vista di voti assoluti: se davvero arriverà sopra il 35 per cento potrebbe vantare quasi 2,5 milioni di voti legati praticamente a lui, oltre che - nella bergamasca - a Giorgio Gori. Il Pd arriva spaccato alle elezioni, tra chi vota sì e chi non vota. E ora, visti i dati, dovrà trovare il bandolo della matassa per opporre alla narrazione del governatore una narrazione dem. In attesa delle regionali, per le quali adesso si fa sul serio. Dalle 23.00 lo speciale di Affaritaliani.it Milano.
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