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Milano
L’allarme di Regione: aziende chiuse, la Lombardia torna una voce unica
Guido Guidesi

L’allarme di Regione: aziende chiuse, la Lombardia torna una voce unica

La Lombardia, la sua parte produttiva, torna a parlare con una voce unica. E’ la dimostrazione di quanto è avvenuto nel caso sollevato da Guido Guidesi, assessore regionale allo Sviluppo Economico, su …. Alle quali si sono associate voci tradizionalmente alcune vicine come la Cisl ma altre decisamente indipendenti come quella del Codacons sulla questione delle azeìiende che potrebbero chiudere che sta diventando un tema di portata nazionale

In Lombardia alcune aziende hanno già deciso di sospendere la produzione in dicembre, sono molto preoccupato, ci vogliono interventi urgenti da parte del Governo e dell’Europa”, ha infatti dichaiarato l'assessore Guidesi, seriamente preoccupato dalle conseguenze della crescita esponenziale dei prezzi delle forniture energetiche, unita all’aumento dei costi delle materie prime e alla risalita dell’inflazione.

“Se non si interviene immediatamente – ha rimarcato – si rischia seriamente di compromettere la crescita economica. Nei giorni scorsi, l’Unione europea ha deciso di tornare sull’argomento solo a dicembre, è troppo tardi, evidentemente non si rendono conto della gravità della situazione. Ho evidenziato le mie preoccupazioni anche al Governo perché attendere fino a dicembre è troppo rischioso”.

“Dai primi dati – ha detto ancora il responsabile dello Sviluppo Economico lombardo – si parla di un aumento dei costi energetici addirittura triplicati, rendendo evidentemente non conveniente proseguire con la produzione nei mesi che richiedono maggior consumo di energia”.

La Cisl Lombardia si è unita all'appello: "Condividiamo l'allarme lanciato dall'assessore allo Sviluppo economico della Lombardia, Guido Guidesi, in merito alle conseguenze che potrebbero derivare dall'aumento esponenziale delle forniture energetiche. Il Governo non puo' da un lato ribadire ogni giorno - giustamente -che i motori della ripartenza del Paese sono il lavoro e l'impresa e poi non fare nulla per porre un freno al costo, sempre piu' insostenibile, non solo dell'energia, ma anche delle materie prime, che si somma alla loro crescente carenza", ha commentato il segretario generale della Cisl Lombardia, Ugo Duci.

"Dobbiamo aiutare le imprese a ripartire, invece di assistereinermi al colpo mortale che molte di esse rischiano di ricevere, dopo tutte le difficolta' di questi due anni. Ne va anche del futuro e dei destini di tante lavoratrici e lavoratori e della ripresa dell'occupazione, che puo' ripartire anche da un costante ed efficace governo dei costi dell'energia a carico delle imprese", conclude Duci. 

All'allarme si è unito anche il Codacons facendo notare come il caro bollette sia un problema di portata nazionale. "Non solo Lombardia. Presto in tutta Italia numerose aziende potrebbero essere costrette a interrompere le produzioni a causa dei costi insostenibili dell’energia e delle materie prime", afferma il Codacons.

"Oggi numerose imprese stanno scaricando la crisi dell’energia e delle materie prime sui consumatori, attraverso un incremento dei prezzi al dettaglio che ha portato al pesante rialzo odierno dell’inflazione al +2,9% – spiega il presidente Marco Donzelli – Una situazione pericolosissima e che non può proseguire ancora per molto: dopo la Lombardia, la crisi delle imprese si estenderà a macchia d’olio in tutta Italia, portando ad una raffica di chiusure delle attività con conseguenze pesantissime per l’economia”.

“Gli interventi adottati dal Governo sul fronte dell’energia non bastano, e le risorse messe in campo sono insufficienti a salvare i bilanci di famiglie e imprese – prosegue Donzelli – Servono misure urgenti per evitare una crisi senza precedenti e per frenare l’escalation dei prezzi dei carburanti, delle materie prime e dell’energia che affosserà non solo le famiglie ma migliaia di aziende italiane, bloccando la ripresa economica”.

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