Milano

L'archiviazione di Fontana e l'inchiesta che fa male all'opposizione

Archiviata la posizione di Fontana sul conto in Svizzera. Male per l'opposizione, che aveva sperato nella via più comoda per contrastare il governatore

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Dunque, su questa cosa di Attilio Fontana e dei fondi in Svizzera. Il governatore eredita un fondo dalla madre, che sta nella confederazione elvetica. Roba normale, per qualunque abitante di Varese e dintorni. Appena lo eredita la prima cosa che fa è scudarlo. Ovvero, in base alle leggi italiane, pagare tutto il dovuto al fisco e chiudere qualunque pendenza. Sono soldi suoi, sono un bel po' di soldi, li ha ereditati e ci ha pagato sopra le tasse. Fin qui, poco da dire.

Avviene però che nell'ambito della vicenda camici Fontana abbia provato a prelevare 250mila euro dal suo conto, e questo ha fatto partire mille allarmi dell'antiriciclaggio. Ovviamente, essendo nel mirino dell'incredibile accoppiata Report-Procura di Milano-Fatto Quotidiano, la cosa è subito arrivata all'attenzione degli inquirenti. I quali aprono un'inchiesta con tanta pompa magna e mille riflettori. Si ipotizza addirittura che il governatore debba dimettersi, anche se lui tiene duro. Ora però c'è una verità giudiziaria, ed è l'unica cosa che conta. Non solo il giudice accoglie la richiesta di archiviazione avanzata dai pm, ma ne smentisce anche la tesi che l'archiviazione sia dovuta al fatto che la Svizzera non ha dato i documenti necessari al completamento dell'inchiesta. Dice infatti - e questo i vari detrattori di Fontana non ve lo diranno - che tutta la documentazione della difesa avvalora il fatto che non ci siano state violazioni. Roba che era normale fosse così: perché mai Fontana avrebbe dovuto scudare i soldi per farci poi sopra magagne? Quello che non è normale è che si prende una persona, la si metta alla gogna per un anno, si metta in difficoltà una Regione già piegata della pandemia. E quello che è peggio è che politicamente la cosa non avvantaggia neppure l'opposizione: sarebbe stato meglio rimanere focalizzati su quello che non è andato nella gestione della pandemia piuttosto che appoggiarsi, via più comoda, e anche purtroppo spesso battuta negli ultimi 30 anni, alle vie tortuose e opache della magistratura.

fabio.massa@affaritaliani.it








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