Milano
L'ex comandante dei vigili di Milano: "Nomina mio successore pilotata"
Antonio Barbato, ex comandante dei vigili di Milano, deposita un esposto: "La nomina del mio successore pilotata dalla Procura"
Ex comandante dei vigili di Milano: "Nomina successore pilotata"
Con un esposto depositato stamane alla Procura Generale di Milano, l'ex comandante della Polizia Locale di Milano Antonio Barbato chiede di far luce sulla nomina del suo successore, Marco Ciacci, che, stando alla sua ricostruzione, sarebbe stata "pilotata dai vertici della Procura di Milano". Nel documento, consultato dall'Agi, Barbato ricorda la sua "rocambolesca e fulminea sostituzione dal Comando della Polizia Locale" nell'agosto del 2017 dopo che il suo nome era finito negli atti dell'inchiesta della Dda sugli affari di presunti referenti e imprenditori legati al clan mafioso dei Laudani. In particolare, nelle carte venivano riferiti degli incontri tra Barbato (non indagato) e l'ex sindacalista Domenico Palmieri per l'idea (mai messa in pratica) di pedinare un delegato della Cisl. "Il nome di Marco Ciacci - scrive Barbato - mi era gia' stato fatto dall'assessore Carmela Rozza nel settembre del 2016 (Ciacci era un funzionario e non era ancora diventato dirigente della polizia di Stato), quando in una conversazione privata la Rozza aveva confidato che tale ufficiale, da tempo, ambiva a ricoprire il ruolo di Comandante della Polizia Locale e che all'uopo si doveva comunque valutare la sua assunzione nel Comune di Milano.
Tale esigenza - e' la tesi di Barbato, attuale dirigente della societa' Amat che affianca l'amministrazione nella gestione di mobilita', ambiente e territorio - secondo l'ex assessore Rozza rispondeva al fine di assecondare la richiesta effettuata direttamente dai vertici della Procura di Milano al sindaco Sala, aggiungendo che sarebbe stata buona cosa agevolare la richiesta della stessa Procura di Milano, viste le condizioni in cui versava il sindaco con i procedimenti giudiziari che aveva in corso". Nel settembre del 2016, prosegue l'ex Comandante, "Ciacci non aveva alcun requisito per ricoprire il ruolo di Comandante della Polizia Locale di Milano tanto e' vero che non partecipava alla selezione pubblica vinta dal sottoscritto superando ben 31 partecipanti". L'"occasione buona", nella prospettiva di Barbato, "si e' materializzata con l'audizione del sottoscritto alla Dda nel luglio del 2017". Secondo il denunciante, "Ciacci attualmente, secondo il Regolamento degli Uffici e dei Servizi del Comune di Milano, non possiede i requisiti minimi per occupare quel ruolo che sono partecipare a una selezione pubblica avendo svolto i compiti di dirigente per almeno 5 anni precedentemente all'incarico".
Inoltre, nel suo caso "non e' stata effettuata alcuna selezione pubblica e la procedura che lo ha riguardato si e' tradotta in chiamata diretta, ad personam". Sempre oggi, un agente della Polizia Locale di Milano ha depositato in Procura un corposo esposto in cui ipotizza i reati di abuso d'ufficio, falso ideologico, traffico d'influenza e scambio di voto a carico dell'ex assessore alla Sicurezza del Comune di Milano Carmela Rozza. Secondo l'esposto, "Rozza ha utilizzato il suo ruolo e il tema della gestione degli alloggi di edilizia popolare al fine di raggiungere l'obbiettivo di essere eletta nel consiglio regionale della Lombardia, come poi avvenuto, conseguendo un successo notevole proprio per le sua attivita' che hanno sconfinato nella consumazione dei reati". In particolare, "sarebbe stata creata una rete sul territorio di persone che condizionavano in modo fazioso la scelta degli sgomberi da eseguire".