Milano
L'organo del Duomo di Milano "non respira": manutenzione da un milione di euro
Organo del Duomo di Milano, serve un milione di euro per il restauro. La Venerenda Fabbrica si appella ai milanesi
L'organo del Duomo di Milano "non respira": manutenzione da un milione di euro
L'organo del Duomo di Milano "non sta respirando bene, sintomo di malattia". A fotografare cosi' la necessita' di un profondo restauro dello strumento musicale piu' grande d'Italia, il secondo in Europa dopo quello tedesco di Passau, e' l'assessore alla cultura del Comune di Milano,
Ora tocca ai cittadini e a lanciare la nuova richiesta d'aiuto e' la Veneranda Fabbrica del Duomo col suo presidente Fedele Confalonieri che si rivolge a "coloro che vogliono continuare a scrivere la grande melodia del Duomo ridando voce allo strumento", con la possibilita' di ricevere inviti per partecipare ai concerti d'organo in Cattedrale ed a numerose iniziative. "Milanesi, appassionati di musica, turisti e non solo: tutti possono contribuire". Le donazioni possono esser fatte visitando il sito duomomilano.it o attraverso il numero verde 800528477. Gli interventi piu' urgenti, per salvaguardare almeno il corretto funzionamento delle parti elettromeccaniche, partiranno nella seconda meta' del 2019. L'organo attuale e' stato realizzato nel 1938 - spiega l'organista titolare Emanuele Vianelli - dalle ditte Mascioni di Cuvio (Varese) e Tamburini di Crema, la stessa che ne ha curato un primo restauro nel 1986. 'Battezzato' il 4 novembre del 1938 in occasione del IV centenario della nascita di San Carlo Borromeo ha funzionato fino alla meta' degli anni '60 quando venne smontato per i lavori di restauro della Cattedrale. Venne rimontato nel 1986 e inaugurato per la seconda volta l'8 settembre con un concerto del maestro Luigi Benedetti, allora 'organista titolare'. La storia degli organi del Duomo e' lunghissima: il primo risale al 1394. Nel 1464 il secondo, con il patrocinio di Francesco Sforza. Nel 1540 nuovi interventi cui ne sono seguiti altri fino al 1842. Nel 1938 infine il 'dono' dell'attuale, da parte dell'allora presidente del consiglio Benito Mussolini con la clausola "autarchica" che lo strumento venisse costruito esclusivamente con materiali italiani. L'ultimo intervento risale al 1999-2000 in occasione del Grande Giubileo, quando gli organi vennero sottoposti a un radicale intervento di pulizia e riaccordatura.
La Fondazione Bracco risponde all'appello
Fedele Confalonieri e Diana Bracco
“Da milanese e melomane ho risposto con entusiasmo all’appello di Monsignor Borgonovo, Arciprete del Duomo, e di Fedele Confalonieri, Presidente della Veneranda Fabbrica, un amico cui mi unisce una vera passione per la musica, e spero che tanti cittadini seguano il nostro esempio aderendo alla campagna di raccolta fondi”, afferma Diana Bracco, Presidente della Fondazione Bracco. “La manutenzione della nostra cattedrale è una sfida continua, che ha bisogno del contributo di tutti. Il progetto di dare nuova voce al Grande Organo del Duomo ci ha subito conquistato, perché la nostra cattedrale è il simbolo di Milano: con il Teatro alla Scala è patrimonio del saper fare lombardo, sia artistico sia tecnico. E anche perché il rapporto tra la mia famiglia e la musica è molto forte e sentito: Bracco ha sostenuto nel corso degli anni innumerevoli iniziative a favore della musica. Siamo Fondatore Sostenitore del Teatro alla Scala e abbiamo un legame speciale con un’altra eccellenza della Milano che cresce, l’Accademia del Teatro alla Scala”.
Il contributo di Fondazione Bracco al progetto “15.800 note per il Duomo” nasce dunque per far sì che la voce di questo magnifico e unico strumento possa tornare al suo pieno vigore, nella completezza di registri, tra monumentalità ed essenzialità. Il sostegno di Fondazione Bracco si concentra in particolare sugli aspetti scientifici del restauro, con un focus sulla campagna di analisi diagnostiche impiegate per analizzare lo stato di conservazione dei materiali lignei di casse rinascimentali, antoni, apparati decorativi. “La diagnostica applicata ai beni culturali è un ambito che caratterizza molti dei nostri interventi in ambito artistico”, aggiunge Diana Bracco. “Tra l’altro, proprio quest’anno siamo al fianco del Comune di Cremona per lo studio e il restauro dell’eccezionale violino ‘Piccolo’ di Lorenzo Storioni del 1793”. Il contributo di Fondazione Bracco di 50 mila euro è parte di un progetto più ampio che la vedrà promotrice della raccolta fondi a favore del Grande Organo del Duomo.