Milano
Il referendum non sfonda in città. Analisi voto, csx fermo al 2013
L'analisi del voto, provincia per provincia, rivela alcuni spunti di riflessione interessanti
di Fabio Massa
IL CASO DI MILANO/ Chi ha detto che la città metropolitana ha premiato il centrosinistra che professava il non voto? In effetti, il voto medio è di gran lunga sotto il 38 per cento di affluenza finale, dato che si attesta al 31,20. Ovviamente la città di Milano trascina verso il basso: 26,34 per cento finale. Insieme a Milano non vanno a votare storiche roccaforti del centrosinistra (anche recentemente espugnate come Sesto San Giovanni). Nell'ex Stalingrado si arriva al 28,45%. A Rozzano, la Stalingrado del Sud, 29,03. Il 27,23 di Cinisello Balsamo (a guida Pd con Siria Trezzi) è superato in negativo solo dal 25 per cento di Pieve Emanuele. E tutto il resto? La gran parte della città metropolitana vota, e vota sì. Risultati in gran parte sopra il 30 per cento, e frequentemente sopra il 40 per cento di affluenza. Nessuno al 50 per cento, ma a Nosate si arriva al 49 per cento.
LA BERGAMASCA E IL BRESCIANO/ Bergamo ha tirato fortissimo. La percentuale della provincia, finale, è del 47,37 per cento. In molti luoghil oltre il 50. La città di Bergamo, dove sia centrodestra che centrosinistra che Movimento 5 Stelle avevano dato indicazione di votare sì, sotto performa di 12 punti circa, attestandosi al 35,97. Uno dei peggiori dati della provincia. Non esistono grandi differenze tra valli e bassa, di fatto Bergamo si conferma una roccaforte, tranne la città. A Brescia invece la media è del 44,14 per cento. Anche qui, il capoluogo registra uno dei valori più bassi, con il 33 per cento.
COMO, SONDRIO E PAVIA/ A Como la percentuale media è del 41,64. A Como città del 31 per cento circa. A Sondrio la Lega non va benissimo, considerata la forza del Carroccio in Valtellina. La media è del 42,31 per cento. Anche qui, la città sottoperforma nettamente: 36,16 per cento. A Pavia si potrebbe parlare di debacle. Media del 33,55 per cento, in città addirittura sotto al 30 per cento (29,72%).
VARESE/ A Varese, città del governatore e del presidente del consiglio regionale, la percentuale media sfiora il 40 per cento, ferma al 39,44. Il capoluogo è in linea: 37,07.
QUESTIONE DI CENTRI E CAMPAGNE/ In conclusione, tutte le grandi città hanno sotto performato in modo netto, con scarti anche oltre i 10 punti rispetto alla media. Piccolo spunto di riflessione per il Partito Democratico. Se si sovrappongono i risultati del referendum a quelli delle regionali del 2013, si capisce che il messaggio di centrosinistra (in questo caso, astensionista) ha gli stessi punti di forza e gli stessi punti di debolezza. Sfonda in città, non ha alcuna presa in provincia. Cinque anni dopo, la stessa storia.
fabio.massa@affaritaliani.it