Milano

La battaglia 2 euro impatta su Trenord e Atm. E' caos ticket

Una lettera di Trenord ad Atm per chiedere cosa fare: sull’aumento del biglietto la nebbia è tale che le aziende cercano lumi scrivendosi tra loro...

di Ma.TS. per Affaritaliani.it Milano

Una lettera di Trenord ad Atm per chiedere cosa fare: sull’aumento del biglietto urbano di Milano a 2 euro la nebbia è tale che le aziende interessate sono costrette a scriversi tra di loro per trovare risposte. La missiva - stando a quanto Affaritaliani.it Milano apprende da fonti qualificate - è partita circa tre giorni fa ma non ha ancora ricevuto risposta. Il “che fare?” da parte dell’azienda ferroviaria lombarda verso quella del trasporto pubblico urbano milanese riguarda questioni molto semplici ma con un effetto immediato per i viaggiatori.

Ad esempio, potranno le emettitici di Trenord stampare i biglietti a 2 euro senza l’autorizzazione della Regione? Se Atm infatti, qualora il Comune decidesse di andare avanti dritto per la sua strada, dovrà rendere conto solo al suo principale player, e adeguare le sue “macchinette”, Trenord non sarà così libera di farlo, dipendendo interamente da Regione Lombardia. Insomma, un pasticcio.

Al centro della guerra tra Palazzo Marino e Palazzo Lombardia dunque si trovano le aziende stesse, e i loro utenti. Non solo politica ma anche problematiche spicciole: chi emette i biglietti e chi li vende. Di questo passo il sogno della tariffa unica integrata, con un’unico biglietto e un’unico sistema informatico, invece che avvicinarsi si allontana e si scontra con questioni molto pratiche. Come ad esempio quella delle obliteratrici, che dovranno essere riprogrammate per fare spazio ai nuovi biglietti. Una conversione che poteva essere realizzata con agio entro aprile - data scelta come inizio del nuovo corso - se si fosse cominciato a lavorarci in estate, quando l’annuncio dell’aumento era stato fatto dall’assessorato alla Mobilità di Milano, ma che rischia di avere tempi insufficienti partendo ora, a febbraio.

Tra i motivi dello scontento da parte di Trenord riguardo alla corsa in avanti del Comune c’è anche il lavoro dell’Agenzia di bacino per il trasporto pubblico della città metropolitana. I calcoli sull’impatto dell’aumento della tariffa urbana e della realizzazione del biglietto unico integrato non sono stati “soddisfacenti”, pare, a giudizio delle ferrovie lombarde. Numeri “poco comprensibili” e lontani dalle previsioni di miglioramento del servizio. Ma soprattutto con un vulnus: la diminuzione del costo di alcuni abbonamenti interurbani. Secondo piazzale Cadorna, infatti, la costituzione di un’area unica e di un servizio unico potrebbe non dimostrarsi economica. Anzi, il suo valore aggiunto dovrebbe tramutarsi  in un aumento, magari lieve, della tariffa. Per tutti, dunque, non solo per chi viaggia col biglietto da una corsa dentro i confini del capoluogo.

Nel frattempo in Foro Buonaparte si mantiene una posizione di neutralità: “Sul tema siamo esecutori e non attori principali. Il nostro contratto prevede l’esazione dei biglietti ma non l’incasso”, ha risposto questa mattina ai cronisti il presidente di Atm, Luca Bianchi.








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