Milano

La bomba di piazza Fontana continua a uccidere nel noir 'Il suono della colpa'

Il noir, scritto a quattro mani dagli scrittori Daniele Grillo e Alessio Piras, è il settimo romanzo della collana Giungla Gialla di Ugo Mursia Editore

La bomba di piazza Fontana continua a uccidere nel noir 'Il suono della colpa'

L’esplosione della bomba di Piazza Fontana continua a uccidere anche mezzo secolo dopo. Con un’onda di dolore e morte che si propaga da Milano fino a Genova, fino ad un elegante appartamento affacciato sul mare dove viene rinvenuto il cadavere di un anziano liutaio milanese. 

C’è un filo nero conduttore che parte dal cuore di Milano, sorvegliato dallo sguardo vigile della Madonnina, e arriva fino a sotto la Lanterna nel giallo “Il suono della colpa” (Mursia, pagg.240, Euro 17,00), scritto dagli autori genovesi Daniele Grillo e Alessio Piras, settima uscita della collana Giungla Gialla, la collana di Ugo Mursia Editore che sotto la direzione di Fabrizio Carcano ha lanciato la geografia del giallo, sbarcando anche a Genova.  

Ma con una trama indissolubilmente intrecciata a Milano, alla sua storia recente, quella della strage del 12 dicembre 1969 alla Banca dell’Agricoltura di piazza Fontana, che si snoda in un noir contemporaneo  al contempo mozzafiato e innovativo, sia per le ambientazioni sia per la singolarità dei personaggi, per affondare poi l’intreccio nel ventre misterioso della città in cui è principalmente ambientato, Genova, dove nemmeno la risacca del mare può impedire ai protagonisti di infilarsi nelle pieghe di uni dei capitoli più neri di un’altra Storia, quella del nostro Paese, sconvolto dalla strage di piazza Fontana. 

La trama 

Non è una qualsiasi primavera, quasi estate, per Benedetta Fabbri, precaria trentenne amante dei gialli che ristagna nell’amata Genova in uno stato di eterna gioventù. Ha da poco firmato un contratto di lavoro temporaneo come postina, e nel suo primo giro di consegne si imbatte nel cadavere di un uomo anziano, Arnoldo Chiana, trovato con il busto disteso sul tavolo del soggiorno di casa sua, la porta socchiusa e il resto dell’appartamento in ordine. Un uomo dalle molte vite, Arnoldo, liutaio formatosi a Cremona e tra i più apprezzati dai virtuosi del Teatro della Scala di Milano, chiuso in una vecchiaia senza legami importanti, costretto a nascondersi da un passato pericoloso. Il caso viene frettolosamente derubricato dagli inquirenti a una morte per cause naturali. Ma per Benedetta, qualcosa non torna. La postina inizia quindi un’indagine nella quale coinvolge il padre Primo, ex partigiano e storico per passione, due colleghi dell’ufficio postale di Vernazzola, borgo marinaro inghiottito dalla grande città e ‘Trick’, agente di Polizia e insostituibile partner dei giochi erotici del giovedì.  

Seguendo una ad una le note distorte dei violini che accompagnano questa storia la postina si troverà sullo spartito bruciato della strage di Piazza Fontana, e a quel 12 dicembre del 1969 in cui la storia del Paese cambiò per sempre. Un percorso a ritroso alla ricerca di una verità che non le appartiene, rincorrendo l’anima che uomini e strumenti nascondono al loro interno, e che a volte vibra del suono insopportabile della colpa. 



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