Milano
La Casa della Cultura festeggia i 70 anni, con Pisapia e tanti giovani
A settant'anni esatti dallo storico discorso inaugurale di Ferruccio Parri, la Casa della Cultura celebra il proprio compleanno in grande stile. Mercoledi 16 marzo, “la Signora in rosso” festeggia in via Borgogna in compagnia del Sindaco Giuliano Pisapia e di molti ospiti, alcuni noti ed altri soltanto comuni cittadini, che però vogliono testimoniare la propria vicinanza ad un'istituzione centrale nella storia del pensiero democratico milanese.
“La Signora in rosso” è il titolo scelto per una tre giorni di grande interesse, partita lunedì 14 con la presentazione del libro “La porta rossa”, scritto dal Direttore Ferruccio Capelli per l'occasione, proseguita martedì 15 con l'ultimo appuntamento del ciclo “Illuminismi – Attualità e limiti dell'età dei lumi” e, appunto, con la conclusione di mercoledì 16, in un programma che prevede la visione del cortometraggio “La Signora in rosso”, di Giacomo Mondadori ed infine la lettura di alcuni brani di Antonia Pozzi, Vittorio Sereni, Antonio Banfi, Elio Vittorini, Ferruccio Parri ed Rossana Rossanda.
Per concludere, un rinfresco con il Sindaco Pisapia, il Presidente Salvatore Veca e il Direttore Ferruccio Capelli, per festeggiare l'importante traguardo, ma soprattutto per brindare al futuro. Ciò che caratterizza la Casa della Cultura in questo periodo storico è infatti il suo energico rilancio, che le ha consentito di rinascere come un'Araba fenice dalla profonda crisi di due anni e mezzo fa, quando il crollo del soffitto mise a serio rischio la sede di via Borgogna e l'attività stessa dell'associazione.
Una capillare opera di fund-raising, che ha visto un'impressionante attivazione di simpatizzanti e cittadini di varia estrazione, ha segnato l'inizio di una riscossa che oggi vede “il posto delle idee” guardare ai prossimi settant'anni attraverso il riposizionamento della comunicazione sui social network, su un sito diventato sempre più magazine, sulla nascita di una casa editrice interna, su una vera e propria rivista online (“viaBorgogna3”) lanciata proprio in occasione del compleanno e sull'uso sempre più frequente dei video e della diretta streaming. Un intelligente utilizzo di Internet consente ad un pubblico sempre più ampio di fruire delle iniziative di enorme spessore che vengono organizzate a ciclo continuo.
Da Umberto Eco a Rossana Rossanda, da Paolo Grassi a Bertold Brecht, da Mikail Gorbaciov a Piero Calamandrei, da Zygmunt Bauman a Fernanda Pivano, sono innumerevoli i personaggi di rilevanza mondiale che hanno attraversato i settant'anni di storia di un'istituzione progettata durante la Resistenza.
Guardando avanti, Capelli e Veca indicano il futuro della Casa della Cultura nei giovani, che si stanno avvicinando in maniera sempre più convinta ad un luogo che ha attraverso la multimedialità si connota come un sempre più elastico e vivace interprete del proprio tempo. Senza, peraltro, la paura di andare controcorrente, ma anzi con l'orgoglio di rappresentare, come ha detto il sociologo Finzi, “l'istanza dell'approfondimento, in tempi caratterizzati dal disprezzo del dubbio e degli intellettuali”.
Veca sottolinea l'apertura di nuovi filoni di discussione, come quelli riguardanti cinema, teatro, religione e geopolitica, in un costante rapporto – tema finemente analizzato dal libro di Capelli – tra cultura e politica, che si riflette anche nella Scuola di Cultura Politica, che ogni anno riscuote un grande successo tra i suoi frequentatori.
Avrà pure settant'anni, ma questa raffinatissima “Signora in rosso” ha un fascino ancora irrestibile, sia per nomi altisonanti come quelli dei vicepresidenti Silvia Vegetti Finzi e Valerio Onida, sia per i tanti giovani che stanno imparando ad attraversare quella leggendaria porta rossa. Fisicamente o virtualmente, non cambia nulla: i nuovi media non sono che l'estensione di un insostituibile baluardo di civiltà, scienza e illuminismo, in un mondo sempre più confuso.