La destra attacca sul bullismo: ”Così il Comune promuove il gender"
Scontro tra Palazzo Marino e il centrodestra: "È inaccettabile che il comune di Milano utilizzi la scusa della lotta al bullismo per promuovere il gender
La destra attacca sul bullismo: ”Così il Comune promuove il gender"
"Ci dispiace constatare come il Comune di Milano perseveri nella sua volontà di non coinvolgere i Municipi nella costruzione di percorsi condivisi, soprattutto in relazione a temi sensibili come il bullismo. Una vera e propria emergenza che non può essere affrontata in modo ambiguo, tanto più usando la lotta al bullismo come grimaldello per propagandare nelle scuola l'abbattimento di ogni identità di genere". Così in una nota Deborah Giovanati, assessore all'Educazione, Istruzione, Politiche Sociali del Municipio 9, Roberto De Lorenzo, vice presidente Commissione Politiche sociali e Famiglia del Municipio 9, Laura Luppi, assessore alle Politiche Sociali, Famiglia del Municipio 2, Laura Schiaffino, assessore ai Servizi educativi, Servizi alla persona del Municipio 4, Massimo Casiraghi, presidente Commissione Politiche sociali, Famiglia del Municipio 4, Silvia Soresina, vicepresidente Commissione Politiche sociali, Famiglia, Educazione, Istruzione del Municipio 5 e Emilio Maiandi, presidente Commissione Scuola, Famiglia e Politiche sociali del Municipio 7, intervengono a seguito della scelta del Comune di Milano di distribuire presso gli asili nido e le scuole dell'infanzia i libri della collana "Piccolo uovo é...". L'iniziativa, si ricorda nella nota, verrà promossa la prossima settimana presso una scuola dell'infanzia del Municipio 3.
"È inaccettabile che il comune di Milano - spiegano - utilizzi la scusa della lotta al bullismo per distribuire materiale con il solo scopo di promuovere la teoria del gender senza il minimo coinvolgimento delle famiglie. Nelle pagine di questi testi, infatti, vengono presentati animali esplicitamente asessuati e caratterizzati da una marcata confusione identitaria da cui si capisce come l'intento non sia affatto quello di sottolineare che la problematica del bullismo riguardi sia maschi sia femmine, bensì quello di suggerire una totale eliminazione dei generi in favore di una promiscuità identitaria. Il tutto generando in bambini così piccoli confusione e andando a minare certezze fondamentali per uno sviluppo equilibrato".
"Crediamo fortemente che i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo - conclude Deborah Giovanati, assessore del Municipio 9 - siano problemi seri da contrastare. Per fare questo tuttavia servono percorsi specifici che partano dal coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, adottando messaggi chiari e privi di ambiguità, e non un'opportunità per introdurre ulteriori elementi di disordine e di natura ideologica. A conti fatti quello che, attraverso l'utilizzo di risorse pubbliche, poteva essere uno strumento per favorire un lavoro serio ed efficiente, risulta invece essere un'ulteriore occasione mancata per quella partecipazione dei Municipi e delle comunità educative tanto decantata e mai praticata".