La Donnina di Milano
E’ un restauro in progress quello dedicato alla Donnina di Milano di Marino Marini
E’ un restauro in progress quello dedicato alla Donnina di Milano di Marino Marini. Un progetto complesso e articolato nel tempo presentato oggi da Comune di Milano, Fondazione Atlante, Museo della Scienza e della Tecnologia e Museo del Novecento, proprietario della scultura.
L’idea, che coinvolge anche la Fondazione Marino Marini, parte da lontano, e affonda le sue radici quando l’opera, abbandonata in un deposito di macerie nei pressi di Monte Stella-la montagnetta di San Siro- insieme ad altri detriti post bellici, viene scoperta dal fotografo Mario De Biasi che ne documentò la storia in un album pubblicato nel 1967 intitolato proprio “La donnina di Milano”. Subito dopo – 1970- Gualtieri di San Lazzaro nel suo catalogo generale dedicato a Marino Marini, identificò l’opera come scultura dell’artista.
L’opera versa in condizioni precarie, è frammentata in molti pezzi; di maggiore entità il busto –circa 100 cm- e le gambe -90 cm-. Il problema della frammentazione è aggravato dalle caratteristiche del materiale costruttivo: una matrice di pietra calcarea con intrusioni strane per grandezza e tipo come conchiglie e sabbia.
Ma la cosa più interessante e la vera novità del progetto, che si svolgerà all’interno degli spazi del Museo della Scienza, è il fatto che a partire dal 9 marzo i visitatori potranno assistere, grazie a un’ampia vetrata, ai lavori di restauro in tempo reale, partecipando ai progressi giorno dopo giorno. E’ questa un’iniziativa che il Museo della Scienza ha intrapreso da tempo valorizzando i lavori “dietro le quinte” e dando così ai visitatori l’opportunità di conoscere le diverse fasi di un’opera complessa come il restauro di un manufatto artistico e di approfondire anche il momento la storico che lega l’opera alla città e alle vicende degli artisti e dei collezionisti.
Significativo infine che il progetto, dedicato al restauro di una intrigante figura femminile, sia stato presentato proprio l’8 marzo.