Milano
La galassia Fnm al rinnovo. Un posto al caldo per tutti (o quasi). Inside
di Fabio Massa
Ormai è certo che in Fnm arriverà l’attuale segretario generale della Regione Lombardia Andrea Gibelli. I rumors sono stati confermati dal presidente della Regione Roberto Maroni, che lo ha indicato come la persona migliore per gestire la quotata di Borsa che ha in “pancia” Trenord. Il punto è che con l’attuale cda, guidato da Norberto Achille, uno dei manager di una società regionale che definire di lungo corso è poco: 17 anni al comando, con qualche scivolone finale, come la storia degli scontri e delle carte di credito. Uno scivolone che - secondo quanto può riferire Affaritaliani.it - potrebbe costargli caro nell’assemblea dei soci, dove c’è chi è molto agguerrito e chi - come il Movimento 5 Stelle - ha deciso di comprare appositamente le azioni per fare opera di informazione/verità sulla gestione delle partecipate regionali.
Tuttavia in pancia a Fnm non c’è solo Trenord. C’è tutta una galassia di società grandi e piccole, utili e inutili, inevitabilmente piene di cda e ad, di presidenti e consigli di amministrazione. Un esempio è Ferrovienord, la società che gestisce la rete di oltre 300 km di ferro con 120 stazioni. Il presidente è il lecchese Carlo Malugani, classe 1961. L’amministratore delegato è invece Marco Barra Caracciolo, manager vicino a Fedele Confalonieri e al “giro” azzurro. Poi c’è Nordenergia. Anche qui, si vedono facce conosciute: il solito Norberto Achille (amministratore delegato) e Pietro Merli, che tra l’altro di Norberto Achille è il cognato, oltre ad essere il direttore generale. Nordenergia è di proprietà di Fnm e Azienda Elettrica Ticinese, e ha subito un brutto colpo dallo stop alla centrale a turbogas di Ceriano Laghetto, che vedeva in cordata anche Diana Bracco con la sua Imaging Bracco. Anche qui, bisogna andare al rinnovo dei vertici. C’è Fnma (dove la A sta per autoservizi) che tuttavia alcuni dei soci pensano si debba dismettere, giacchè non appartiene al core business del trasporto su ferro. Gaetano Giussani (cognome conosciuto: è il fratello del don Gius, fondatore di Comunione e Liberazione) è anche lui inserito nel cda di Fnm ma è anche presidente di Sems (servizi mobilità sostenibile), che eroga il servizio e-vai. Anche qui, alcuni dei soci sono dell’idea che si debba perseguire la linea della dismissione, magari insieme all’Atm di Bruno Rota, che vorrebbe alienare il servizio GuidaMI.
NordCargo, altra società di Fnm, è a maggioranza tedesca. Quindi niente giochi “made in Lombardia”. NordIng (Nord Ingegneria) vede al vertice come amministratore unico Roberto Ceresoli, una vita passata tra i grandi progetti africani e quelli del nord Italia. Il direttore è Paolo Mantegazza. Infine, NordCom. E’ la società dei servizi informatici di Fnm, presidente Edgardo Arosio, leghista doc (è stato sindaco di Cantù e consigliere regionale). L’amministratore delegato è Maurizio Brunelli. Il grosso del bilancio di NordCom è legato non tanto al trasporto su ferro, quanto alla gestione del sistema informatico sanitario. Insomma, tante società e tanti posti. Il valzer rischia di essere molto più esteso, e con molte più coppie di quel che si pensava…
@FabioAMassa