Milano
La Lega attacca: “In Stazione Centrale? Clandestini, non profughi”

di Fabio Massa
“I profughi in Stazione Centrale? Sono clandestini dei quali il governo non vuole sapere nulla”. Simona Bordonali, assessore regionale alla Sicurezza e Immigrazione, in una intervista ad Affaritaliani.it, attacca frontalmente: “Maroni ha ragione. Se i Comuni hanno soldi per i clandestini non hanno bisogno dei nostri fondi”. L’INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT
Assessore Bordonali, adesso in Stazione Centrale è emergenza scabbia.
Mi permette di fare un passo indietro?
Prego.
Sulla Stazione Centrale c’è una questione della quale nessuno parla. I clandestini che sono in stazione per il governo non esistono. Quando si parla di redistribuzione sul territorio nazionale Alfano non conta quelli che passano da Milano. Eppure i transiti dalla Stazione Centrale sono un problema enorme sia a livello sociale che economico. Ma per Alfano la Stazione Centrale, semplicemente non esiste.
Invece il problema c’è eccome.
Certo che c’è. E’ evidente e sotto gli occhi di tutti che c’è. Il Governo se ne disinteressa e restiamo noi e il Comune a operare sul campo, con costi sia a livello sociale che economico. Stiamo parlando di quasi 50mila persone all’anno, non di poche centinaia di clandestini.
Lei li chiama sempre clandestini. Ma sono profughi.
No no, sono proprio clandestini. Solo il 10 per cento di quelli che arrivano sono profughi. Anzi, nel 2015, per essere precisi, lo sono solo il 6,5 per cento.
Torniamo all’emergenza sicurezza e scabbia.
Noi stiamo facendo la nostra parte, ma i controlli vanno garantiti all’arrivo in Italia, allo sbarco. Eppure il Governo se ne frega e arrivano qui ammalati. Siamo in continuo contatto con le nostre Asl che sono impegnate in un controllo continuativo. Quando Alfano dice che non stiamo facendo la nostra parte evidentemente non dice la verità. E soprattutto si tiene i nostri soldi: deve alle Regioni ancora 160 milioni di euro per gli interventi sanitari.
Il Comune come si sta comportando?
Diciamo che fortunatamente l’assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino ha smesso di incolpare Regione Lombardia e ha iniziato a prendersela con il Governo del quale politicamente fa parte. Mi auguro che faccia un po’ la voce grossa, giacché stanno dalla stessa parte politica.
A proposito di voce grossa, Maroni tira dritto sulla sua ipotesi di punire i comuni.
Sì, ma è meglio spiegarla bene. La polemica di Maroni riguarda quei comuni che hanno deciso di stanziare parte delle proprie risorse di bilancio all’accoglienza. Maroni ha sottolineato una questione semplicissima. In questo momento in cui i comuni hanno difficoltà economiche, legate a un patto di stabilità scellerato, se trovano risorse per i clandestini, vuol dire che non necessitano delle risorse di Regione Lombardia. Mi sembra una posizione perfettamente condivisibile.
@FabioAMassa