Milano

La Lombardia chiese “zone gialle e rosse”. La lettera del 28 febbraio 2020

di Luigi Lupo

Regione Lombardia aveva chiesto "zone gialle e rosse" già il 20 febbraio senza alcuna risposta da Roma

La Lombardia chiese “zone gialle e rosse”. La lettera del 28 febbraio 2020

Secondo i pm dell’inchiesta di Bergamo sull’emergenza Covid, il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, non avrebbe segnalato "alcuna criticità relativa alla diffusione del contagio nei comuni della Val Seriana, inclusi i comuni di Alzano Lombardo e Nembro e dunque non richiedendo ulteriori e più stringenti misure di contenimento" in due mail del 27 e 28 febbraio 2020 inviate "al Presidente del Consiglio dei Ministri" (Giuseppe Conte, NdR) per richiedere "il sostanziale mantenimento delle misure di contenimento già vigenti in Regione Lombardia".

Regione Lombardia aveva chiesto "zone gialle e rosse" già il 20 febbraio

Eppure, come già aveva dimostrato Affaritaliani.it Milano, nei primi giorni della pandemia, la Lombardia aveva chiesto al governo presieduto da Giuseppe Conte di poter istituire autonomamente zone rosse e zone gialle. Ma la risposta in videoconferenza  - secondo fonti del Pirellone - fu che "si potevano prendere misure solo parziali e provvisorie, senza blocco delle attività produttive" fino al successivo Dpcm.

Regione Lombardia, con una lettera firmata da Luigi Cajazzo – che riportiamo (SCARICALA)- ai tempi dg Welfare, aveva già chiesto al governo centrale, il 20 febbraio, “di poter istituire autonomamente le zone rosse e zone gialle”. Quindi di rafforzare le misure. Da Roma non era arrivata alcuna risposta. E, qualche giorno dopo, Zingaretti era a Milano per un aperitivo come se nulla fosse.

La lettera del 28 febbraio 2020

 Sono i giorni della Milano non si ferma: in città la paura del contagio è sottovalutata. Ma Regione agisce diversamente. Così Il 28 febbraio parte una seconda lettera. Che va a riprendere quanto scritto una settimana prima proprio evocando la zona gialla e la zona rossa. E dice, nero su bianco: "La presente richiesta nasce dalle evidenze raccolte a partire dall'andamento epidemiologico dei casi che non registra remissioni anche considerando esclusivamente i casi positivi sintomatici". Insomma, Regione non chiedeva di allentare le misure ma di riconfermarle. Anzi, annunciava uno specifico piano d’azione. 

Fontana: "Valutazioni un po' strane da parte dei pm"

Non a caso, Fontana parla oggi di “valutazioni un po' strane sul processo medesimo da parte degli stessi pubblici ministeri” ma aggiunge che “ questo sarà oggetto di future discussioni".

 







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