Milano

La Maura, Gorini (Verdi): "Nessun bluff, fondamentale garantire i servizi"

Cortocircuito nella maggioranza milanese sulla preservazione dell'area da possibili edificazioni. Gorini e l'odg ritirato: "Ci siamo solo presi del tempo per ripresentare una proposta completa"

di Nicolo Rubeis

La Maura, Gorini (Verdi): "Nessun bluff, fondamentale garantire i servizi"

Per l'area di La Maura "ci siamo presi del tempo per scrivere bene il testo affinché non ci sia ulteriore cementificazione ma sia possibile comunque una trasformazione" spiega il consigliere milanese dei Verdi Tommaso Gorini dopo che giovedì a Palazzo Marino è stato sospeso un suo ordine del giorno che da un lato confermava l'intenzione di acquisire La Maura da parte del Comune, e dall'altro accoglieva una modifica proposta da Enrico Fedrighini che impegnava a non edificare nemmeno un metro cubo all’interno. Per lo stesso Fedrighini si tratta di un bluff della maggioranza andato male: "Ma io non ci ho visto nessun retropensiero. Se mi fossi reso conto che c’erano intenzioni speculatorie, avrei ritirato direttamente l'ordine del giorno".

Gorini, questa situazione ha rischiato di creare un cortocircuito nella maggioranza.

Era fondamentale andare a ribadire e mettere nero su bianco l'impegno che aveva lanciato il sindaco sull'acquisizione in caso la trattativa tra privati in corso non andasse a buon fine e sulla trasformazione dell'area in un parco pubblico. Semplicemente, è emersa questa proposta di revisione che per quanto mi riguarda andava perfettamente nella direzione in cui ci si sta muovendo, ovvero trasformare una zona privata nonostante sia vincolata per il fatto di essere all'interno del Parco Sud e per alcuni vincoli monumentali. Ci siamo solo presi del tempo per ripresentare una proposta completa.

Ma ha ragione Fedrighini nel voler garanzie contro un potenziale sviluppo immobiliare?

Io ovviamente ho accettato senza problemi la sua proposta sul fatto che non ci siano ulteriori costruzioni nell'area. Va comunque sottolineato che un costruito lì già c'è. Bisogna preservare la possibilità di avere servizi nel futuro parco. Da qui arriva la necessità di scrivere bene il testo per garantire che non ci sia cementificazione ma si possa comunque lavorare per trasformare la zona.

Quindi, nessun bluff?

Se ci fosse stato avrei ritirato direttamente l'ordine del giorno. L'indirizzo politico è un altro ed è quello di liberare completamente l'area. Non ci ho visto particolari retropensieri, ma solo la volontà di prendersi il tempo necessario.

Per quanto riguarda il nuovo stadio, per il sindaco Sala il 2025 sarà l'anno decisivo. E anche per il presidente del Milan Scaroni adesso San Siro è il piano A.

Ora sembra che ci sia incanalati verso un percorso che porta a una proposta di acquisizione da parte delle squadre. Tutto lascia presupporre che lo scenario, come anche comunicato dal sindaco, sia quello. Le continue giravolte delle proprietà confermano solo quello che abbiamo sempre detto, ossia che continuano a rivelarsi interlocutori inaffidabili che cercano di avere un proprio tornaconto e di strappare le condizioni migliori per il loro obiettivo, ossia ottenere l'area a condizioni vantaggiose e con minor vincoli possibili.

Sul Salva Milano va riaperta la discussione?

Il testo deve poter risolvere le contraddizioni normative che oggi sono evidenti, con leggi in conflitto che generano interpretazioni difformi, ma questo va fatto senza andare a creare, come farebbe questa legge, delle condizioni che riducono la tutela per il territorio e favoriscono la cementificazione. Recepiamo gli appelli a sedersi al tavolo e visto che siamo stati i primi ad opporci a questa norma, auspichiamo di farne parte per dire la nostra.

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