Milano

La Milano delle periferie nel nuovo noir La Regola del Caos di Gianluca Veltri

di Debora Bionda

Milano fa da sfondo a un noir ambientato nelle periferie delle città dove vigono le regole della strada e della malavita

Gianluca Veltri in libreria con il suo nuovo noir La regola del caos

E' da poco in libreria La regola del caos (Mursia) dello scrittore milanese Gianluca Veltri, già conosciuto dai lettori dei libri gialli grazie al suo inimitabile ispettore Crespo, uomo tutto di un pezzo e tutt'altro che scontato. Profondamente innamorato della sua città, Gianluca Veltri ne racconta il lato meno noto e fashion: quello delle periferie e della malavita notturna. Affaritaliani.it ha intervistato l'autore.

Protagonista di questo libro, ma anche dei tuoi precedenti, è l’ispettore Crespo. Come è nato questo personaggio?

Il personaggio dell’ispettore Crespo nasce una decina di anni, tra le pagine del mio primo romanzo noir “L’odore dell’asfalto”. Stanco di leggere nei romanzi di genere, di personaggi cupi, tristi e malinconici che si muovono con destrezza solo negli angoli bui della vita, in quel cono d’ombra che spesso si trova tra il malessere dell’anima e il malaffare, decido di dare vita a un personaggio positivo, seppur border-line. A tratti caotico, dai modi spicci, talvolta sopra le righe. Sempre pronto a mettersi dalla parte dei più deboli, e se serve anche a sporcarsi le mani, a patto che lo si faccia per una buona causa. Il suo motto, infatti, è: il fine giustifica sempre i mezzi. Un personaggio solare, conquistato dalla vita, che a volte descrivo come un gaudente, innamorato delle belle donne, delle auto potenti e della buona compagnia, che non ha nessuna intenzione di rinunciare ai piaceri della vita.

C’è qualcosa di te in lui?

Sicuramente abbiamo in comune un innato ottimismo, l’ironia, una grande umanità e l’incapacità di prendere le cose troppo sul serio, pur essendo entrambi affidabili e concreti, riuscendo a scovare quasi sempre il lato divertente e leggero nei fatti della vita.

Milano fa da sfondo al romanzo, quali zone hai scelto di raccontare e perché?

Milano è la mia città e la conosco nel profondo. È una metropoli che non fa sconti, affascinante, costosa, superba e a tratti fragile, nella quale non è sempre facile vivere e ritrovarsi, e chi arriva da fuori lo sa bene, ma che se impari a conoscerla, a maneggiarla nella maniera corretta, e a rispettarla, ti entrerà nelle vene e difficilmente riuscirai a farne a meno. A mio giudizio rappresenta lo scenario ideale per ambientare storie, soprattutto noir, proprio perché ricca di contraddizioni. Mi piace ambientare le mie storie nelle periferie della città, che conosco molto bene perché arrivo “dai palazzi”, come si usa dire nelle rime rap, e sono certo che la straordinaria umanità che trovi in quei luoghi, con le sue molteplici sfaccettature, a volte meravigliose altre meno, la puoi trovare solo lì, dove è più difficile indossare maschere senza essere scoperti e la gente è più sincera non sempre per virtù ma più spesso per sopravvivenza. Diciamo che descrivere certi luoghi e certi meccanismi sociali, a volte crudi ma genuini, mi aiuta a riordinare i ricordi, a conoscermi meglio e a fare pace con me stesso. E poi Milano è ricca di luoghi caratteristici e leggende, a volte difficili da scovare altre volte sotto gli occhi di tutti, che spesso però anche i milanesi più affezionati alla propria città non conoscono se non per sentito dire. E allora quale occasione migliore per descriverli che non quella di ambientarci il capitolo di un libro?

Il legame con la città è molto forte, cosa rende Milano il palcoscenico perfetto delle tue storie?

Probabilmente il fatto che è una città stimolante che brulica di vita. Milano è laboriosa, irrequieta e sempre in attività. E forse, proprio per questi suoi aspetti, è in costante mutamento e pertanto sempre in grado di offrire nuovi spunti di riflessione sia sotto il profilo sociale, ambientale ed economico.  

Milano si sta rialzando dopo il difficile periodo della pandemia. Sei un attento osservatore della città, ti sembra cambiata? Di cosa secondo te ha bisogno in questo momento?

Milano è cambiata molto, questo è innegabile, e non certo in meglio. D’altra parte, due anni di pandemia sono una tragedia sotto tutti i punti di vista. Ha passato momenti bui. Viali sgombri di traffico, marciapiedi vuoti, insegne spente. File fuori dai supermercati, ristoranti, bar, cinema e musei chiusi. Le poche facce in giro erano imbronciate, con gli occhi tristi e spaventati. Adesso le cose sembrano andare decisamente meglio. Pare che lentamente si stia facendo strada una parvenza di normalità, anche se fanno davvero impressione le tante cler abbassate. Sono innumerevoli le attività che non hanno retto la crisi, e questa è una tragedia per l’intera comunità. Spesso mi trovo a pensare a tutte quelle persone, magari non più giovanissime, che si sono ritrovate a reinventarsi una nuova vita e un nuovo lavoro, magari sommerse dai debiti. Ma io ci voglio credere. Voglio continuare a dare fiducia alla mia città che negli anni mi ha dato tanto. Sono certo che anche questa volta riusciremo a risollevarci. Non sarà facile, del resto alzarsi dopo una brutta caduta non è mai facile, ma credo molto nella laboriosità e generosità di chi ci vive e la ama. Credo che Milano abbia bisogno di questo: di gente ottimista che continua ad avere voglia di rischiare e di mettersi in gioco. D’altra parte, questo è lo spirito meneghino e sono certo che anche questa volta sarà in grado di ripagarci di tutti gli sforzi.

La regola del caos, la trama

Il corpo di un uomo viene ripescato nelle acque del Ticino, vicino al ponte di barche di Bereguardo. Poiché la morte risulta avvenuta a Milano, il caso passa dalla Questura di Pavia a quella del capoluogo meneghino. L’indagine viene affidata a Crespo, pluridecorato ispettore della Mobile, dai modi spicci ma efficaci, e alla sua squadra. Nel frattempo, un delinquente di medio spessore chiede all’ispettore di aiutarlo a trovare sua figlia che da qualche giorno risulta scomparsa. Due trame parallele che si inseguono a ritmo sostenuto, con diversi cambi di scena.

La regola del caos è primo noir della collana Giungla Gialla Milano di Mursia diretta da Fabrizio Carcano, costola dedicata al capoluogo lombardo della serie di gialli che porta i lettori a scoprire i misteri delle città italiane.

La regola del caos di Gianluca Veltri
 

L'ispettore Crespo protagnista dei noir di Veltri

«Leonardo Marazzuti all’anagrafe, ma per tutti Crespo, per l’incredibile somiglianza con l’ex bomber argentino Hernan Crespo, ritiratosi da qualche anno dai riflettori del calcio giocato. Tra le varie squadre italiane in cui aveva militato anche la sua amata Inter, con ottimi risultati peraltro. Era in quegli anni di inizio nuovo millennio che Leonardo era diventato Crespo, in omaggio a quel campione. Gemelli diversi. O quasi. Fisico asciutto e prestante, scolpito da anni di palestra e arti marziali. Carattere forte e deciso, come quei whisky scozzesi torbati che o li ami, o proprio non riesci a buttarli giù. Spigoloso e all’occorrenza cinico, ma solo perché il fine giustifica i mezzi, e il suo fine era sempre la giustizia, per come la concepiva lui: stare dalla parte degli onesti e dei più deboli, a qualunque costo, anche infrangendo le regole se occorreva», cosi Gianluca Veltri descrive il commissario protagonista dei suoi noir.

Ad affiancarlo nell’inchiesta una squadra di sbirri dalle maniere spicce che spesso per contrastare la malavita non esita a spingere le regole un po’ più in là e che, durante le indagini, si lascia guidare dal ritmo, lo slang e il linguaggio di strada dei rapper milanesi Mahmood e Marracash che ben incarnano i racconti di una vita vissuta nelle periferie milanesi.

Gianluca Veltri, chi è l'autore milanese

Gianluca Veltri nasce a Milano dove tutt’ora vive. È titolare di Anadema Haircut Milano (#anadema), prestigioso indirizzo milanese dedicato al binomio arte e capelli, e dell’omonima agenzia di truccatori e parrucchieri protagonista indiscussa dello showbiz e del panorama fashion. Da oltre venticinque anni lavora per la moda, le sfilate, la tv e la pubblicità curando il look di molte celebrity. Organizza corsi di hairstyle e backstage hair per diversi brand di settore. Ha partecipato per oltre due anni alla trasmissione radiofonica (Rai Radio 2), di Marco Santin (Gialappa’s Band), Grazie per. È amante del rap italiano e grande conoscitore delle periferie metropolitane che ha già esplorato in L’odore dell’asfalto, La dimora del Santo, Hotel Flora, E poi succede, e in numerosi racconti.

 







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