Milano
La montagna tradita dal Governo: una nuova questione settentrionale
Impianti sciistici e hotel, l’esecutivo sottovaluta la questione settentrionale, pronta a riemergere dopo l’epidemia. Il commento di Alessandro Pedrini
La montagna tradita dal Governo: una nuova questione settentrionale
Probabilmente Conte, Speranza, Boccia e il loro Governo Brancaleone non conoscono la gente di montagna. Non conoscono la dignità di una popolazione, quella alpina, che vuole solo rimboccarsi le maniche e lavorare. Di “Reddito di cittadinanza” e di “ristori” non ne vogliono proprio sentir parlare. Gente dura, ruvida, ma dal cuore generoso. Gente che non si è mai arresa, nè davanti alla furia della natura, nè davanti ai morti per il Covid (e qui ha picchiato duro).
La gente di montagna lavora e si prepara tutto l’anno per ospitare, da tutto il mondo, gli amanti dello sci e degli sport invernali. Il settore turistico alpino, che in italia muove diversi miliardi di euro all’anno, è fatto soprattutto di attività a conduzione familiare, di piccoli albergatori, artgiani,maestri di sci, lavoratori stagionali.
Imporre oltre la chiusura degli impianti da sci anche quella degli hotel nel periodo natalizio è un colpo basso all’intera economia di montagna. Anche perchè sono state investite ingenti risorse per adeguare le proprie attività agli standard di sicurezza anti Covid. È un colpo al cuore di questa bella gente, gente che ha combattuto su queste meravigliose cime per il Paese, ma che, ancora una volta è stata tradita e abbandonata dai suoi deboli rappresentanti politici e dalla loro miope visione della realtà.
Nei palazzi romani, distanti anni luce da questi territori, a tavolino, i ministri (tutti del sud) hanno deciso chi deve vivere e chi deve morire. E chissenefrega poi se in certe regioni si fanno gli assembramenti per Maradona o per il santo del paese. Il Governo sta pericolosamente sottovalutando la questione settentrionale ed il malcontento è pronto ad esplodere. Non va meglio alla Lega di Salvini che qui sta perdendo parecchio consenso e in molti sognano un ritorno alle origini o addirittura un nuovo partito del Nord magari capitanato dall’amatissimo governatore veneto Zaia.