Milano
La resa di Milano
L'arresto dell'ex dirigente comunale e la diffusione delle sue intercettazioni provocano un putiferio. Ma l'impressione è che sul Salva Milano l'unica cosa che sia cambiata è la posizione di Sala e Pd. E non è un bene. Il commento

La resa di Milano
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La resa. Se si volesse fare un titolo sintetico sulla giornata di ieri, a Milano, sarebbe questo: la resa. Totale, senza incertezze. La resa della politica alla magistratura. Stiamo ovviamente parlando dello scontro sull'urbanistica.
Da una parte la magistratura, sollecitata dalla sinistra sinistra, che indaga perché ritiene che le norme siano state interpretate male, e che i costruttori abbiano avuto troppi vantaggi. Di mazzette per i vantaggi ai costruttori, ad oggi, non ce ne sono. Ma chissà, magari spunteranno domani. Dall'altra parte la politica cittadina che ha affermato senza dubbi che l'interpretazione delle norme era giusta, e che si era sempre fatto così, e che quella era la legge, tanto da aver proposto un iter legislativo che dicesse: sì, era scritto così e quindi era così, e non c'è altro di cui discutere.
Le intercettazioni di Oggioni non spostano di molto la vicenda del Salva Milano
Ora, ieri c'è stato un arresto in questa vicenda, perché un ex dirigente potrebbe - oppure no - aver cercato di occultare prove eccetera. Vedremo come finirà, io ho molti dubbi ma non sono un inquirente. Alla fine il rasoio di Occam ci dirà, questa è la mia previsione non suffragata da fatti, che il presunto inquinamento delle prove era una cazzata da boomer. Di certo questo Oggioni si muoveva eccome, parlava male un po' di tutti, e anche di Tancredi con il quale era amico. Ma è un reato? Per adesso, pare di no, sennò finirebbero in carcere mariti e mogli e figli e padri. La verità è che a leggere le carte dell'inchiesta (a proposito di bavaglio giornalistico: sta tutto ovunque, con le intercettazioni riportate virgolettate. Questa riforma pare che funzioni proprio alla grande, eh!), non si rileva che cosa sia cambiato di così radicale rispetto a qualche tempo fa. L'inchiesta è sempre quella, le accuse sono sempre le stesse.
Urbanistica, l'unica cosa che è cambiata è la posizione di Sala e del Pd
L'unica cosa che è cambiata è la posizione del Partito Democratico, che non voleva più votare il Salva Milano. Io il dubbio che a decidere di mollare il colpo sia stato Beppe Sala, oppure il Pd e Beppe Sala abbia semplicemente anticipato i tempi, ce l'ho eccome. Io penso che sia questa seconda. E dunque, conclusione peggiore, che di fatto oggi una maggioranza politica chiara, con indicazioni chiare, con una forza di maggioranza chiara, che ha espresso assessori e voti in consiglio chiari, non esista più. Esiste qualcosa d'altro, una sorta di massa informe, in questo big crunch della politica, l'ennesimo, di fronte a una azione giudiziaria che là dovrebbe rimanere: nei tribunali, finché giustizia non sia stata fatta, in un senso o nell'altro.
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