Milano

La rivoluzione di San Siro. Tra malumori e… Il dossier di Affari

di Francesco Floris per Affaritaliani.it Milano

Dalla proposta di fattibilità del luglio 2019 a oggi sono ancora tanti i dubbi sul futuro dello Stadio San Siro. Affaritaliani.it ha ripercorso le tappe finora

La rivoluzione di San Siro. Tra malumori e… Il dossier di Affari

“Rivali in campo, ma insieme per il calcio”. Così si apre il primo studio di fattibilità tecnico economica di Inter e Milan sul nuovo stadio di Milano. È passato quasi un anno dall'annuncio delle due società calcistiche del progetto per un nuovo stadio a Milano. È il 24 giugno del 2019 quando arriva la conferma ufficiale: “Facciamo un nuovo San Siro accanto al vecchio, nella stessa area della concessione. Il vecchio verrà buttato giù e al suo posto ci saranno nuove costruzioni”. Così si esprimono in un comunicato il presidente del Milan Paolo Scaroni e l’amministratore delegato dell’Inter Alessandro Antonello.

10 luglio 2019 AC Milan SpA e FC Internazionale Milano SpA presentano al Comune di Milano la “Proposta di Fattibilità Tecnico Economica per la valorizzazione dell’ambito San Siro” che include la costruzione dello Stadio di Milano e del relativo distretto multifunzionale, appoggiandosi normativamente alla cosiddetta “Legge Stadi” (L 147/2013).

Il 18 luglio viene nominato responsabile unico del procedimento (Rup) per il Comune di Milano l'architetto Giancarlo Tancredi, Direttore dell'area pianificazione tematica e valorizzazione aree della Direzione Urbanistica. Il giorno successivo Tancredi costituisce un Gruppo di Lavoro a supporto e convoca la Conferenza dei Servizi Preliminare. Da tenersi Tra il 27 settembre e il 4 ottobre 2019 negli uffici di via Bernina. Serve ad esprimere un parere tecnico sulla realizzazione del nuovo complesso sportivo multifunzionale di San Siro, da trasmettere ai competenti organi del Comune per consentire o meno la “dichiarazione di pubblico interesse”. Vengono chiamati a esprimersi e inviare pareri alla Conferenza esponenti del Comando provinciale Vigili del Fuoco, Regione Lombardia, A2A, Unareti, Coni, Ats, del Muncipio 7 di Milano oltre a funzionari pubblici di varie Direzioni del Comune fra cui quelle Appalti, Demanio e Patrimonio, Sport, Lavoro e Bonifiche.

Negli stessi giorni Inter e Milan lanciano un questionario online dedicato a cittadini e tifosi sul sito www.nuovostadio.com che raggiunge un milione di risposte in sette giorni. I club presentano a stampa e pubblico i due progetti selezionati durante un evento. Si tratta de “Gli Anelli di Milano” presentato dallo studio Manica/Sportium e “La Cattedrale” progettata da Populous. Si parla di investimenti per 1,2 miliardi di euro.

Il Consiglio Comunale si esprime favorevolmente ma pone una serie di 16 condizioni su trasparenza, sostenibilità economico-finanziaria, impatti ambientali, visivi, acustici, rispetto delle volumetrie regolate dall'ultimo Piano di Governo del Territorio (Pgt) con indici edificatori fissati a 0,35 mq/mq e la necessità di dialogare e valorizzare le aree circostanti del quartiere San Siro e del Trotto.

L'8 novembre la Giunta comunale di Milano approva la delibera con cui esprime parere favorevole e manifesta il pubblico interesse alla proposta di fattibilità tecnico economica presentata dai due club calcistici meneghini. Nell'incontro di inizio dicembre fra amministrazione e società il Comune indica però come prioritario “il mantenimento della superficie del Meazza con finalità sportive”. Milan e Inter chiariscono che “lavoreranno su questa ipotesi” ma i manager della società esprimono preoccupazione e lamentano l'assenza del sindaco Beppe Sala all'incontro. Per l'amministratore delegato dell'Inter, Alessandro Antonello, non è chiaro “come l'ingombro di San Siro possa essere reso compatibile con l'esistenza di un altro stadio a poche centinaia di metri”. Mentre Paolo Scaroni dice che “Mantenere due stadi è un’ipotesi un po’, detta in termini positivi, innovativa, perché non si sono mai visti due impianti così vicini”.

Il 21 gennaio nerazzurri e rossoneri presentano la propria proposta di “rifunzionalizzazione del Meazza”. Destinandolo prevalentemente “a funzioni sportive di base e a funzioni di intrattenimento per far vivere il distretto di San Siro 365 giorni all’anno”.

L'emergenza Covid rallenta tavoli di discussione e riunioni. Nei tre mesi in cui la Lombardia viene messa in ginocchio dalla pandemia club e amministrazione si incontrano una sola volta in videoconferenza per aggiornamenti sullo stato di avanzamento del progetto e per tornare a parlare della futura destinazione del Meazza. Milan e Inter ribadiscono di voler optare per un “nuovo distretto dedicato allo sport e all’intrattenimento”. Il 7 maggio le società calcistiche presentano “un documento propedeutico al progetto di fattibilità relativo alla creazione nell’area di San Siro di un nuovo Stadio con i più elevati standard internazionali e di un Distretto moderno e innovativo per lo Sport e il Tempo Libero” con i progetti sviluppati dagli studi di architettura Populous e Manica/Sportium. Per quanto riguarda il “Giuseppe Meazza” Milan e Inter parlano della creazione di “un hub dedicato ad attività sportive, ricreative e culturali, localizzate sia outdoor che indoor, “running track”, percorso ciclabile, palestra, skateboard park, campo da calcetto, il museo dello sport” e promettono che “la maggior parte dei servizi sportivi sarà disponibile gratuitamente al servizio dei milanesi e dei cittadini dei quartieri limitrofi”.

Il 21 maggio sul futuro del “Meazza” arriva anche il parere negativo della Sopraintendenza ai beni culturali. “Non presenta interesse culturale” dice la Sopraintendenza e quindi non c'è alcun vincolo all'abbattimento della “Scala del Calcio”. La palla torna a Inter, Milan e giunta di Milano. Il 3 giugno dovevano incontrarsi in Commissione Bilancio. La riunione salta anche se non sono chiari i motivi. Rumors raccolti da Affaritaliani.it Milano fra i consiglieri parlano di frustrazione verso l'atteggiamento di Inter e Milan che continuano a portare alla parte politica slide e presentazioni invece di documenti tecnici ed economico-finanziari che vengono invece trattati alla stregua di materiale “top secret”. Anche la giunta e gli assessori sono divisi fra chi spinge per accelerare e attrarre investimenti sulla città provata dal Coronavirus e chi è dubbioso rispetto alle reali intenzioni di Milan e Inter e l'intera riqualificazione del quartiere. Nel frattempo nella partita su San Siro scendono in campo nuovi attori. Il 4 giugno diventa pubblica la notizia che SnaiTech – big del gioco e delle scommesse nata dall'integrazione di Cogetech in Snai Spa, proprietaria del quartiere Ippodromo e Galoppo a San Siro – ha presentato ricorso al Consiglio di Stato contro il vincolo storico-artistico sulle aree di sua proprietà. Un tentativo di liberarsi dal fardello del vincolo monumentale per entrare di diritto in una mano che si prospetta ricca di giocatori.







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