Milano

La Russa jr., chiesta l'archiviazione per l'accusa di stupro. Resta l'indagine per revenge porn

Il figlio del presidente del Senato e l'amico Tommaso Gilardoni hanno invece ricevuto un avviso di chiusura delle indagini preliminari per l'ipotesi di revenge porn

di redazione

La Russa jr., la Procura chiede l'archiviazione per l'accusa di violenza sessuale

La procura di Milano ha chiesto l'archiviazione per Leonardo Apache La Russa e Tommaso Gilardoni dall'accusa di violenza sessuale in due distinti episodi che avrebbero commesso singolarmente nei confronti di una ragazza all'epoca di 22 anni nella notte tra il 19 e il 20 maggio 2023. Ai due ragazzi, assistiti dagli avvocati rispettivamente dalle coppie di legali Adriano Bazzoni e Vinicio Nardo e Luigi Stortoni e Alessio Lanzi, e' stato notificato, invece, un avviso di chiusura delle indagini preliminari per l'ipotesi di revenge porn in relazione alla diffusione di alcuni video intimi della ragazza realizzati quella notte alla loro cerchia di amici. 

 L'accusa di revenge porn per La Russa jr nasce dal fatto che avrebbe inoltrato un video a contenuto sessualmente esplicito all'amico deejay Gilardoni. Lo stesso Gilardoni avrebbe invece inviato un altro video, sempre con oggetto la medesima ragazza, ad un altro amico estraneo all'indagine. Un invio effettuato peraltro ad indagine già avviata.

I pm: "La Russa jr non ha percepito la mancanza di volontà della ragazza. Ma ebbe un comportamento volgare e superficiale"

La Procura di Milano ha spiegato così la richiesta di archiviazione per violenza sessuale: "Non vi è in atti la prova che gli indagati, pur consapevoli dell'assunzione di alcuni drink alcolici da parte della ragazza, abbiano percepito, in modalità esplicita o implicita, la mancanza di una valida volontà" della giovane "nel compiere gli atti sessuali". Resta comunque per i pm "il comportamento dei due indagati" che ritengono connotato "da una profonda superficialità e volgarità nella modalità di concepire e trattare una ragazza".

La consulenza: "Non si è dimostrata l'incapacità della ragazza a esprimere il consenso"

"In base ai dati allo stato disponibili, nel caso concreto non sussistono indicatori tecnico scientifici idonei a dimostrare con certezza l'incapacità della persona di esprimere un valido consenso all'atto, o a spiegare con certezza la genesi della asserita amnesia allegata dalla stessa". Lo scrive il pool di consulenti (Clerici-Lagazzi-Cattaneo-Di Candia) nominati dalla Procura di Milano per una maxi relazione "medico legale, tossicologica forense e psichiatrica forense" sul caso della 22enne. Gli esami hanno accertato che la ragazza quella notte aveva assunto cocaina, cannabis e benzodiazepine

Sono state rilevate, poi, si legge ancora, "piccole" ecchimosi ed escoriazioni. "Non esistono elementi scientifici tuttavia - scrivono i consulenti - che possano suggerire se siano stati consenzienti o no, dal momento che le lievissime lesioni rilevate sono presenti anche a seguito di atti sessuali consensuali". Gli esperti descrivono, inoltre, la giovane come una persona "fragile con patologia psichiatrica", "abituata" all'uso di droghe e alcol. E danno conto anche che l'analisi da parte loro dei vari video, trovati nei telefoni e acquisiti nelle indagini, non ha "evidenziato palesi e grossolane alterazioni dello stato di coscienza e vigilanza, alterazioni del coordinamento motorio, o altri elementi, indicativi di una possibile alterazione indotta da intossicazione da sostanze, in una persona che al contrario appare inserita in un contesto relazionale e comportamentale coerente con la mimica e le modalità motorie da lei espresse".

Le reticenze dei testimoni ed i video cancellati

Durante l'inchiesta, diversi i testimoni che si sono dimostrati "reticenti": alcuni ragazzi che erano alla festa techno nel club per vip Apophis e diversi video compromettenti "cancellati".   Anche due ragazze che erano alla serata, scrivono i pm, "si sono mostrate reticenti". Poi, il video che è costato anche al figlio del presidente del Senato la contestazione di revenge porn è stato trovato sul telefono di Gilardoni, ma non è stato "reperito sul cellulare di Leonardo La Russa, poiché cancellato". In totale, gli investigatori sono riusciti a recuperare cinque filmati (uno dura appena "due secondi") e pure alcune fotografie.

Leonardo Apache La Russa ha sostenuto di aver "chiesto il consenso" alla ragazza di realizzare quel video e di inviarlo all'amico.

La Russa: "Ho sempre sostenuto l'estraneità di mio figlio ai fatti contestati"

"Dopo uno scrupoloso e dettagliato esame di ogni aspetto di questa vicenda, la decisione dei magistrati inquirenti di chiedere al gip l'archiviazione dell'accusa di violenza sessuale mi conforta nell'idea che ho sempre espresso sulla estraneita' di mio figlio ai fatti contestati che hanno suscitato un grande clamore mediatico". Lo dichiara in una nota il presidente del Senato, Ignazio La Russa.

I legali di Leonardo Apache La Russa: "Soddisfatti per questo risultato"

"Siamo molto soddisfatti per questo risultato che arriva dopo un'indagine particolarmente lunga e accurata. Abbiamo sempre confidato in una serena e obiettiva disamina dei fatti da parte degli inquirenti. Quanto alla contestazione residua, ci confronteremo responsabilmente con l'autorita' giudiziaria con lo stesso rispettoso approccio che ha contraddistinto la nostra linea difensiva". Cosi' in una nota gli avvocati Adriano Bazzoni e Vinicio Nardo, legali di Leonardo Apache La Russa.

La 22enne che ha denunciato La Russa jr e Gilardoni presenterà opposizione alla richiesta di archiviazione. Il suo legale Stefano Benvenuto ha 20 giorni di tempo.

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