La scelta di Laforgia spacca Milano: scissione, ci sono nuovi nomi. Inside
Si pensava che la diga del Pd milanese avrebbe tenuto alle sirene della scissione. E invece l'addio di Laforgia cambia tutte le carte in tavola
di Fabio Massa
Rivoluzione a Milano. Alla fine il colpo di scena c'è stato. Anche sotto la Madonnina, laddove si pensava che la diga del Pd avrebbe tenuto alle sirene della scissione. Il primo ad andarsene (oltre all'uomo di Speranza a Milano, Massimo D'Avolio), è stato Francesco Laforgia, che da stamattina è il nuovo capogruppo di DP alla Camera. Una scelta che pare uno scarto netto rispetto al percorso di rinnovamento che Laforgia aveva lanciato partendo proprio da Milano e che, a questo punto, pianta un punto di rottura importantissimo anche in seno alla maggioranza di Beppe Sala. Anche nella città che si pensava più sicura e dalla maggior tenuta. Perché, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, la conta ancora non è stata fatta, e ci sono ancora molte riunioni, convulse, da fare. Ma quel che pare certo è che l'ex mozione Cuperlo (per usare categorie dello scorso congresso) si sia spaccata a metà. Da una parte quelli che stanno con la coppia Cuperlo-Pollastrini, saldamente orientati a rimanere all'interno dei democratici. Dall'altra Laforgia e quelli che invece si dichiarano scissionisti. In tutto questo, considerato che proprio l'area di Laforgia era quella che dialogava con gli ex Sel e con i portatori d'interesse nel progetto Pisapia, va capito proprio che cosa farà quest'ultimo. Ad oggi, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, gli esponenti lombardi che hanno lasciato il partito sono D'Avolio, l'ex consigliere Porcari, il parlamentare bresciano ed ex sindaco Corsini, la parlamentare milanese Cimbro, l'esponente di Monza e Brianza Ricchiuti e l'europarlamentare Panzeri. Ora però il conflitto si sposta a Palazzo Marino. La situazione è fluida.
@FabioAMassa