Milano

La sfida di Milano: continuare a crescere senza creare disuguaglianza

A Italia Direzione Nord il confronto tra Mario Vanni Capo di Gabinetto di Sala, Andrea Mascetti di Fondazione Cariplo e Marco Giachetti, Fondazione Policlinico

La sfida di Milano: continuare a crescere senza creare disuguaglianza

Nel panel “Seminari nei territori” di Italia Direzione Nord si confrontano Mario Vanni Capo di Gabinetto Giuseppe Sala, Andrea Mascetti di Fondazione Cariplo e Marco Giachetti Presidente Fondazione Policlinico. Alla base del panel il ruolo di Milano per l’Italia.

Secondo un’indagine dell’Osservatorio Socio Politico, il 37% degli intervistati è d’accordo con l’affermazione “Milano prende più di quanto restituisce”, mentre il 50% concorda con la frase “Milano deve crescere ed esser il propulsore dell’Italia”. Due affermazioni apparentemente in contrasto che assumono un significato particolare soprattutto alla luce delle polemiche sollevate dalla frase del ministro Provenzano che accusava Milano di non restituire al Paese. Cosa si può fare dunque affinché lo sviluppo della città sia sostenibile e non crei diseguaglianze? Tra le vie da promuovere e perseguire c’è la territorialità, che non deve essere però campanilismo, ma valorizzazione del territorio, grazie all’associazionismo locale, all’intraprendenza, all’attenzione per l’identità locale. Essere inclusivi, fare rete, è fondamentale allo scopo. Ne è un esempio proprio Milano, che facendo sistema e con coraggio e volontà è riuscita ad aggiudicarsi le Olimpiadi invernali 2026 lavorando in team con Regione e altre istituzioni. Un ruolo importante per restituire in modo innovativo ciò che Milano ha ricevuto hanno le Fondazioni, come Fondazione Cariplo e Fondazione Policlinico, capaci di dialogare con agricoltori, imprenditori, istituzioni, ampliando l’azione a territorio che vanno oltre il centro e comprendono le zone limitrofe da considerarsi una risorsa da tutelare.

Ma quali sono i temi di policy più sentito oggi e che una città in evoluzione deve considerare per crescere in modo armonico? Secondo l’Osservatorio Socio Politico, sono la riduzione delle tasse, l’autonomia digitale, difesa e sicurezza, sostegno ai più deboli. Come si possono superare le sfide? Sempre in base ai dati raccolti dall’Osservatorio, ai primi posti ci sono: sostenere l’agricoltura e la qualità del cibo; sostenere la produzione industriale; ritrovare l’identità dei luoghi e delle comunità locali; osare grandi progetti. Di certo Milano ha dimostrato di saper osare. “Ci vuole coraggio – dice Mario Vanni - Se non accettiamo le sfide abbiamo già perso”, sottolineando poi quanto però Milano debba ragionare in termini di sistema dialogante con tutti svariati interlocutori.

Sul tema dei grandi eventi “in politica oggi per accettare queste sfide bisogna avere coraggio, - ha sottolineato Vanni -. Abbiamo avuto le cicatrici di Ema ma la soddisfazione per i Giochi. Serve quel coraggio che è mancato a Roma, a livello nazionale si fa più fatica a fare questo noi abbiamo esperienza di sfide vinte, perse, ma sempre giocate”.

Andrea Mascetti di Fondazione Cariplo ha invece posto l’accento sui territori che devono avere la possibilità di crescere anche se Milano catalizzatore tutta l’attenzione in Lombardia. “Milano vive un momento straordinario ma a scapito di tutto il resto della Lombardia, tutto quello che che c’è attorno viene a perdersi. Va recuperato e noi rappresentiamo Milano ma anche tutte le province lombarde che per noi sono un punto fondamentale. Come Fondazione siamo ancora divisi in province, la politica cerca di eliminarle compiendo un errore ma per noi rimangono un punto di riferimento”. 

Marco Giachetti, Presidente di Fondazione Policlinico, gestisce un modello per cui la città dà molto ai suoi cittadini ma questi altrettanto restituiscono, da secoli. “I milanesi si sono così innamorati del Policlinico, della Ca’ Granda, che è stata la loro filantropia in 500 anni di donazioni ad aver creato un patrimonio infinito”. Un patrimonio immobiliare fatto anche dalle cascine agricole attorno a Milano, i cui agricoltori oggi producono il latte e il riso del Policlinico. “Il nostro è il primo ospedale pubblico quasi interamente auto finanziato con le donazioni - ha aggiunto - il 70% ce lo paghiamo noi grazie alla filantropia dei milanesi”.







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