Milano

La sfida inutile tra le piazze di Salvini e dei Dem. Commento

Ma davvero ci interessa se riempie di più le piazze Salvini o la Festa dell'Unità? Aveva proprio ragione Pasolini...

di Fabio Massa
Pare proprio, come scriveva Pasolini, che a volte "l'idea di un domani è insopportabile, bisogna prolungare ancora la notte". La notte della democrazia, ovviamente. Il che non è un bene, perché la nottata è ancora lunga, e viene prolungata senza soluzione di continuità. In origine, nell'ultima era di barbarie, c'è stato il VaffaDay. Un bel vaffanculo, tanto per iniziare. Poi i vari Pidioti, piovra eccetera. Il Movimento 5 Stelle si è prodigato molto, in questo senso. Anche comprensibilmente: doveva affermarsi in uno scenario con parole d'ordine forti. E si sa, quando l'audience cala, una parolaccia messa là risveglia l'uditorio.

Dopo i nomi e le aggettivazioni, è stata la volta dei verbi. Asfaltare, il più gettonato. Ma anche distruggere, demolire, azzerare. Tutto quanto possa significare non la vittoria dialogica sulla tesi opposta, ma la polverizzazione e l'atomizzazione dell'avversario. Fisicamente inteso. Il fascismo, in questo senso, non è mai stato il chiedere i "pieni poteri" (e basta con questo fascismo per chiunque, da Craxi a Berlusconi a Salvini eccetera...), ma il concetto di azzeramento dell'interlocutore.

Ora, è il tempo della conta nelle feste di partito. A Lodi c'è chi pubblica la foto delle sedie vuote alla Festa dell'Unità. E dunque il gruppo dirigente replica con uno scatto con tutte le sedie occupate. Matteo Salvini mette a confronto le piazze di Conselve, in provincia di Padova e quella dell'ex Karma a Milano, dove si tiene la festa dell'Unità. "Tenetevi le vostre poltrone (vuote), tenetevi le carezze pelose e penose delle Merkel, delle Ursule e dei Macron: io mi tengo affetto, voglia di futuro e orgoglio della maggioranza operosa che combatte per un’Italia libera e sovrana", scrive il leader del Carroccio. La segretaria dem Silvia Roggiani sciorina però i numeri della kermesse del Pd: "Fino ad oggi, oltre 5mila presenze. Maggior affluenza il sabato sera". Con una nota: quella foto è stata fatta a ridosso del dibattito con Andrea Orlando, che però aveva preannunciato il forfeit per il caos romano. Insomma, era la foto di un dibattito che non era più in cartellone.

Il punto però è che dai nomi (pidioti) si è passati al verbo (asfaltare), e dal verbo al confronto tra piazze. Ma davvero ci interessa se riempie di più le piazze Salvini o la Festa dell'Unità? Per il consenso, ci sono i sondaggi (più o meno inventati). Bisognerebbe viceversa occuparsi di organizzare più manifestazioni. A Milano, ad esempio, è rimasta solo la festa Dem. Forza Italia non organizza più nulla ormai da dieci anni, se non fosse per la due giorni di Mariastella Gelmini. L'ultima festa della Lega era al Castello, anni fa. Il Movimento 5 Stelle si ritrova delle volte alle Stelline. Ma la chiamata del popolo sotto la Madonnina non c'è mai stata. Forse più che il confronto tra quanta gente partecipa agli incontri, bisognerebbe fare il confronto tra chi ne fa di più. Tra chi organizza più serate di approfondimento, e di che qualità. Forse vincerebbe comunque Salvini, forse vincerebbe il Partito Democratico. Ma quella sarebbe una buona competizione, sana, perché porterebbe valore ai territori e alla politica.

fabio.massa@affaritaliani.it







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