La soprano Colombini scuote i pomeriggi musicali al Dal Verme
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Dopo le collaborazioni con "La Verdi" dell'Auditorium e l'incisione per Decca di un cd di prossima uscita con inediti di Nino Rota, il soprano Silvia Colombini è' tornata in concerto a Milano, inaugurando una nuova sinergia con la storica compagine musicale dei Pomeriggi Musicali.
Teatro molto affollato e pubblico molto partecipe, domenica 20 Marzo alle 11 al Teatro Dal Verme, nonostante la concomitanza della Stramilano che ha bloccato la città' e la bella giornata di primavera che invitava alle scampagnate.
Il concerto appartiene a "Le domeniche dei Pomeriggi",un ciclo di sette matinée volute dal direttore artistico Maurizio Salerno per ripristinare la tradizione dei concerti della domenica mattina. Unica interprete vocale all'interno di questo ciclo, il soprano, diretta dal Maestro Donato Renzetti, ha presentato un programma in linea con la tradizione dei Pomeriggi che, fin dalla loro fondazione nel 1945, hanno sempre accostato al repertorio classico, autori di musica contemporanea spaziando dal '700 al '900 con arie di Mozart, Bellini e Bernstein e brani di sola orchestra di Mozart, Beethoven, Holst e Ives.
Entrando nel dettaglio delle arie, il soprano ha dato voce a tre donne: Elisa (dal Re Pastore di W. A. Mozart); Giulietta (dai Capuleti e Montecchi di V. Bellini) e Cunegonde (dal Candide di L. Bernstein), tre ruoli molto distanti tra loro per periodo storico, stile musicale, vocalità e carattere intrinseco dei personaggi.
La prima aria "Barbaro, oh Dio..." - raramente eseguita - pur appartenendo ad un'opera giovanile di Mozart, mette già in luce la scrittura vocale di tipo "strumentale" che sarà caratteristica peculiare della vocalità mozartiana sino alla maturità del compositore.
Dopo il Re Pastore, e' stata la volta di una delle arie più note e nobili del repertorio sopranile: "Oh quante volte, oh quante...", esempio magistrale di Belcanto italiano è anticipazione di quel pregiato legato belliniano che raggiungerà la sua totale compiutezza nelle successive opere Sonnambula e Norma. (In realtà il brano è un autoprestito di Bellini che rielabora l'aria "Dopo l'oscuro nembo" della sua opera d'esordio Adelson e Salvini).
Con l'ultima aria "Glitter and be gay", il soprano ha reso omaggio al grande direttore d'orchestra e compositore Leonard Bernstein, alla cui celebrità contribuì anche lo stesso podio dei Pomeriggi Musicali. Nota come l'aria dei gioielli di Cunegonde, questo pezzo è un'aria di bravura di forte impatto interpretativo per il bizzarro carattere "bipolare" della giovane donna. Cunegonde, nobile caduta in disgrazia a causa del suo amore per Candid, vive relegata a Parigi come concubina di un cardinale e di un ricco mercante ebreo. Combattuta tra il fascino lusinghiero dei ricchi doni elargiti dai suoi due amanti e il sentimento di perduta dignità, passa dal ricordo nostalgico, all'euforia, al riso isterico, al pianto incontrollato. Questi fermenti e impeti quasi schizofrenici sono tradotti vocalmente da impervie colorature, e sovracuti estremi, e ritmicamente, da un malinconico valzer lento, che repentinamente lascia spazio a ritmi swing e sfavillanti suggestioni da musical americano.
Grandissima interpretazione di una giovane ed eclettica artistica di forte presenza scenica ed ispirata empatia, molto apprezzata dal pubblico che non ha lesinato gli applausi sino alla standing ovation finale.