Milano

La terza candidatura di Lucente: “Spero in una giunta a trazione Fdi"

di Nicolò Rubeis

Lucente: "Io sono uno pacifico. So da dove arrivo, chi sono e le potenzialità che ho"

La terza candidatura di Lucente: “Spero in una giunta a trazione Fdi"

“Per me è la terza candidatura in Lombardia. Mi posso vantare di essere l’unico esponente che viene da lontano di Fratelli d’Italia e questo mi inorgoglisce ancora di più: ci ho creduto anche quando non arrivavamo al 2%”. Franco Lucente, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, in un’intervista ad Affaritaliani.it Milano difende l’operato del presidente Attilio Fontana e assicura che i nuovi ingressi in Lombardia non creeranno nessun problema nel partito. Sui consiglieri espulsi della Lega che si rifanno al Comitato Nord, invece, sarà il Carroccio a decidere: “Siamo rispettosi delle problematiche dei nostri alleati e non ci mettiamo il becco. Se la Lega ritiene opportuno il loro supporto non abbiamo nulla in contrario, sennò ci atterremo a quello che chiedono”.

Lucente, in Fdi non c’è malumore per i nuovi arrivi?

Io sono uno pacifico. So da dove arrivo, chi sono e le potenzialità che ho. Nel rispetto di qualsiasi collega non faccio polemica: se uno è capace, e se lo merita prendendo i voti, allora va avanti. Se non mi stava bene l'entrata di tizio o caio non sarei rimasto: queste scelte vanno accettate e secondo me sono anche giuste. Un partito che cresce si deve allargare anche ad altre realtà.

Fontana corre verso il bis o teme che Moratti sottrarrà voti al centrodestra?

Durante il suo mandato Fontana ha avuto gli anni del Covid e ha gestito bene la Regione, nonostante critiche e attacchi, uscendo dalla pandemia con competenza: è un presidente che merita di essere riconfermato. Moratti ha fatto parte della giunta e ha approvato la riforma della sanità col suo nome ma oggi viene sostenuta da gente che le ha votato contro in Consiglio: qualche problema in più ce l’hanno gli altri, non Fontana. Se non si fosse comportata così, e avesse avuto più rispetto, magari sarebbe andata anche diversamente. Ma non puoi, a pochi mesi dalle elezioni, attaccare il presidente con cui hai lavorato fianco a fianco.

C’è qualcosa della riforma della sanità che volete cambiare?

Sicuramente ci sarà qualcosa da modificare. Sia in commissione sia in Aula avevamo presentato una serie di emendamenti e osservazioni. Non la riteniamo una riforma cattiva, ma ci sono tante crepe che vanno sanate. Una fra tutte: vanno bene le strutture come le case e gli ospedali di comunità ma si registra troppa carenza di medici e infermieri. In Lombardia mancano 1500 medici di medicina generale. A giugno abbiamo fatto un bando per 300 assunzioni e hanno partecipato solo 60 persone. Bisogna rivedere la contrattualistica ospedaliera e serve una riqualificazione della professione degli infermieri.

Sarà una giunta a trazione Fdi? Gli alleati chiedono “la stessa benevolenza” che hanno avuto con voi.

Questa benevolenza l’abbiamo dimostrata da subito, con la composizione del governo. In Lombardia non abbiamo detto nulla su Fontana e questo dimostra il rispetto che abbiamo sulle regole interne alla coalizione. La riconferma degli uscenti, infatti, è una regola fondamentale e forse se lo dovrebbe ricordare qualcun altro. Siamo tranquilli e ci speriamo che sia una giunta a trazione Fdi.

Quanto sta succedendo nella Lega con il Comitato Nord indebolirà la candidatura di Fontana?

Non spetta a me capire perché la Lega abbia queste difficoltà, ci deve essere un chiarimento tra di loro. E poi bisogna vedere qual è il vero obiettivo del Comitato, se nasce per uno scopo politico che avrà un seguito, oppure se è solo un escamotage per trovare qualche posticino per qualcuno. Questa situazione rischia di indebolire la Lega, più che Fontana.

I bossiani insistono sull’autonomia e la Lega accelera con il ministro Calderoli.

Oltre ai referendum c’è stata anche una votazione unanime in Consiglio. L’autonomia è una cosa che vogliono tutti a livello regionale e che esula dalla questione nazionale del presidenzialismo su cui non arretriamo di un millimetro. Siamo favorevoli all’autonomia che va disciplinata su determinate materie. Ma non saremo sicuramente un ostacolo.

Un bilancio dei suoi cinque anni?

Positivo, visto che ho avuto anche l’onore di fare il capogruppo per quattro anni e mezzo. Questa legislatura è servita per portare avanti le istanze del mio territorio, penso alla legge sul Parco Agricolo Sud Milano che porta la mia prima firma o alle battaglie sulle infrastrutture. È la terza campagna elettorale che affronto con Fdi in Regione, un partito che ha dei valori che porto dentro da sempre. E che ha una classe dirigente che si è dimostrata capace negli anni, da An a Fdi, anche in Lombardia, dove abbiamo avuto in passato un assessore alla Sanità come Carlo Borsani.







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