Milano

Latte, si allarga la protesta. Coldiretti: "Hanno chiuso 4mila stalle"

Si allarga la protesta del latte di Coldiretti, che oggi sarà affiancata anche dalle sigle Confagricoltura e Cia, promotrici di un presidio a Corteleona, Pavia, di fronte al sito produttivo Lactalis. La contestazione ha preso le mosse sabato mattina ad Ospedaletto Lodigiano, Lodi, con migliaia di agricoltori giunti davanti ai cancelli del centro distribuzione Lactalis. "Il Made in Italy alimentare nel settore lattiero caseario è dominato da una multinazionale straniera che impone unilateralmente agli allevatori le proprie condizioni e beffa le istituzioni nazionali», ha spiegato il presidente Coldiretti Roberto Moncalvo. Secondo Coldiretti, intenzionata ad andare avanti ad oltranza nella battaglia, da quando la multinazionale francese ha acquisito nel 2011 Parmalat, in Italia avrebbero chiuso 4mila stalle, più del 10% del totale italiano. Ed il prezzo del latto è sceso sotto i costi di produzione Una "strage" per la quale è stato richiesto anche l'intervento dell'Antitrust. A sostenere gli agricoltori, anche l'assessore regionale all'Agricoltura Gianni Fava e il ministro all'Agricoltura Maurizio Martina.

"Gli industriali che sottopagano il latte italiano al di sotto dei costi di produzione sono gli stessi che hanno tentato il colpo di mano per chiedere il via libera all'uso della polvere di latte nei formaggi e yogurt Made in Italy". E' quanto denunciano gli allevatori della Coldiretti provenienti dalle diverse regioni che continuano l'assedio, con trattori e mucche al seguito, alla multinazionale francese Lactalis che con l'acquisto dei grandi marchi nazionali Parmalat, Galbani, Invernizzi e Locatelli e' diventata il primo gruppo del settore. "Siamo di fronte ad un vero ricatto straniero per la decisione del Governo italiano di confermare il no alla produzione di formaggi senza latte fresco alla scadenza dell'ultimatum da parte della Commissione Europea, fissato il 29 settembre scorso, con l'impegno diretto del presidente del Consiglio Matteo Renzi davanti ai 30mila agricoltori della Coldiretti riuniti all'Expo.

Una decisione - sottolinea la Coldiretti - supportata anche dalla petizione popolare Coldiretti alla quale hanno aderito decine di migliaia di italiani dopo la mobilitazione degli agricoltori dal Brennero a Bruxelles fino all'Expo. Fallito il tentativo di far saltare la legge n .138 dell' 11 aprile del 1974 che ha garantito da oltre 40 anni il primato della produzione lattiero casearia italiana, il latte - denuncia la Coldiretti - viene sottopagato a 34 centesimi al litro nonostante i costi di produzione siano in media compresi tra i 38 ed i 41 centesimi al litro in Lombardia secondo lo studio ufficiale realizzato in riferimento alla legge 91 del luglio che impone che il prezzo del latte alla stalla debba commisurarsi ai costi medi di produzione. Si voleva imporre all'Italia di produrre 'formaggi senza latte' ottenuti con la polvere con il rischio di far sparire 487 formaggi tradizionali censiti dalle Regioni italiane ottenuti secondo metodi mantenuti inalterati nel tempo da generazioni. Ed oggi, con la chiusura di mille stalle in un solo anno, si rischia - denuncia la Coldiretti - di arrivare allo stesso drammatico risultato. Con un chilo di polvere di latte, che costa sul mercato internazionale 2 euro - conclude la Coldiretti - e' possibile produrre 10 litri di latte, 15 mozzarelle o 64 vasetti confezioni di yogurt e tutto con lo stesso identico sapore perche' viene a mancare quella distintivita' che viene solo dal latte fresco dei diversi territori. Per far conoscere le differenze oggi gli allevatori hanno anche portato il latte delle stalle italiane e' preparato il vero formaggio Made in Italy con l'offerta di assaggi anche ai dirigenti dello stabilimento presidiato della Lactalis in via Guglielmo Marconi 10 a Ospedaletto Lodigiano (Lodi) a meno di un chilometro dall'uscita "Casalpusterlengo". 







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