A- A+
Milano
Laurea sì, laurea no: le bestialità della politica di Cottarelli e Meloni
Giorgia Meloni

Laurea sì, laurea no: le bestialità della politica di Cottarelli e Meloni

ASCOLTA LA RUBRICA "PINOCCHIO" OGNI GIORNO SU RADIO LOMBARDIA (100.3), IN ONDA ALLE 19.15 DURANTE IL PROGRAMMA DI APPROFONDIMENTO "PANE AL PANE" E IN REPLICA IL GIORNO DOPO ALLE 6.45

La polemica del giorno è di una idiozia sopraffina. Anzi, per la precisione di due idiozie che ne fanno una più grande. Da una parte c'è Carlo Cottarelli, uno che già disse in pubblico (per la precisione, a una festa dell'Unità di Milano) che Davigo aveva ragione a dire che gli innocenti sono colpevoli non ancora scoperti (orrore!). Ecco, Cottarelli ha detto chiaro e tondo di non chiamarlo per cognome, perché lui è laureato e dunque lo possiamo chiamare dottore. Scemenza atomica: è più difficile essere signore che dottore, perché per la laurea basta studiare, per l'educazione invece bisogna aver capito come vivere, che è più complicato. Ma a questa idiozia si aggiunge l'idiozia della risposta di Giorgia Meloni, la presidente del consiglio, che ci tiene a farci sapere che "si può arrivare ovunque anche senza condizioni di partenza che qualcuno ha potuto avere". Il che, sia detto chiaramente, è un bellissimo messaggio di coraggio per chiunque, se letto per quel che è: una frase motivazionale. Il problema è che la Meloni ignora che questa frase si traduce, per i tanti ragazzi che non hanno voglia di studiare, in un incoraggiamento a non finire l'università, o le superiori. "Perché tanto hai visto quello o quella? Ce l'ha fatta comunque". E questa è un'idiozia atomica. Perché per una donna come Meloni ce ne sono 50mila che invece, non avendo studiato, finiscono a fare lavori sottopagati, magari alle dipendenze di gente simile a Cottarelli che pensa di essere migliore solo perché ha una laurea. Ai ragazzi non bisogna dare una scusa, ma un monito: se non studi rimarrai ignorante, e gli ignoranti nel nostro mondo finiscono nella schiera di schiavi di un sistema che, decennio dopo decennio in barba a tutte le puttanate sui diritti, diventa sempre più disumano.


Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.