Milano
Le case vacanze? In Lombardia saranno censite e con tassa di soggiorno. Il caso
di Fabio Massa
A suo modo, è una vera e propria rivoluzione. Addio affitti per una settimana sul lago o in una località termale, fatti così, senza grossi vincoli. Addio affitti in nero. E anche AirBnB dovrà cambiare. Secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, in Lombardia sta per scattare la rivoluzione per le “case vacanza”. Tema scottante, ma soprattutto quasi completamente deregolamentato. L’assessore al Turismo e Commercio Mauro Parolini avrebbe iniziato lo studio di una norma che avrà riflessi sia sulla “gente comune che affitta” sia sui colossi, che guardano a quello che accade in Regione Lombardia con enorme interesse, visto che è in gioco un mercato che vale tantissimo.
Basti pensare che secondo una ricerca effettuata dall’Unione nazionale dei consumatori, il 34 per cento ha affittato una casa per le vacanze, il 30 per cento un B&B o un ostello, e “solo” il 24 per cento il caro vecchio hotel. Insomma, si parla di un giro d’affari di miliardi di euro. Ad esempio per AirBnB, il sito più famoso di affitti per vacanze, l’Italia è il terzo Paese per mercato nel mondo. E in Lombardia la società guidata dal CEO Mike Curtis conta oltre 15mila appartamenti disponibili. Quindi, il mondo guarda a quel che la giunta Maroni sta portando avanti. Le novità? Tante. Prima di tutto, arriva la tassa di soggiorno. La decideranno i Comuni, e non la Regione, che calcola che sarà applicata in misura minima. Poi, e questa è la novità più importante, arriverà l’obbligatorietà del censimento degli ospiti. Anche per le case in affitto arriva l’obbligo di “prendere i documenti”, carta d’identità o patente. Ovviamente tutte le case dovranno essere censite, cosa che oggi non avviene. L’intero progetto si appoggia a un sistema informatico che, dalla Regione Lombardia, si assicura essere semplicissimo ed efficiente.
Per quelli che non sono pratici, tuttavia, si prevede la nascita di agenzie specializzate proprio nell’accreditamento ragionale. I “colossi” faranno invece da sè, con uffici appositi. Uno di questi potrebbe essere Halldis, che da sempre ha a Milano la sua piazza più importante (insieme a Roma, Miami e Parigi, tra le altre). Ci si potrebbe immaginare una sollevazione da parte di AirBnB e Halldis, per le nuove norme. Una nuova tassa, più regole, più procedure. E invece, stando a quanto trapela da Regione Lombardia, ognuno per il suo motivo, c’è soddisfazione per quel che si sta mettendo a punto nel secondo palazzo più alto di Milano. Il motivo? AirBnB ha la psicosi di Uber, dopo quello che è successo al sito di trasporto con conducente, con sommosse in tutto il mondo: norme chiare metterebbero a riparo AirBnB da rischi analoghi. Stesso discorso per Halldis, che per anni ha chiesto una normativa sulle case in affitto. Ora sta per arrivare. Chissà che cosa ne penseranno gli utenti.
@FabioAMassa