Le liste civiche si mangiano il bipolarismo. Ecco perché
Pioltello, il caso di Marcello Menni
Attenti alle liste civiche, possono mangiarsi il bipolarismo anche nei grossi comuni. Come a Pioltello, dove è diventata un caso la candidatura di Marcello Menni, 39 anni ed un passato di responsabile presso la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, l'ente che gestisce la cattedrale meneghina. Menni è sostenuto da tre liste civiche - “Menni Sindaco – Pioltello Merita”, “Progetto Pioltello” e “A.p.e. – Lega Federalisti Pioltello” - che hanno letteralmente fagocitato quasi tutto il centrodestra a partire da Forza Italia (a riprova di una difficoltà politica del partito di Silvio Berlusconi anche a livello locale) e messo una seria ipoteca sul centrosinistra locale. Se Pioltello è un laboratorio politico, dalla Martesana arriva in fondo la notizia che il bipolarismo in provincia è superato. E non parliamo di elezioni in un comune sotto i 5.000 abitanti, ma di quasi 37.000 alla periferia ormai estrema di Milano. Dove peraltro il Comune dispone del 28% del gruppo Cogeser, consorzio che si occupa della gestione servizi gas in un'area di sette comuni (Melzo, Pioltello, Gorgonzola, Inzago, Bellinzago Lombardo, Vignate, Liscate, Truccazzano) per 45.000 clienti e 100 milioni di mq di gas naturale venduto ogni anno. È tra le prime 50 utility italiane. È in questo scenario, con Pioltello amministrata da un Commissario prefettizio, che la “formula Menni” inizia il suo cammino. Stasera alle 20,30 presso la Cascina Dugnana (via A. Moro 19 a Pioltello) verrà presentata la sua candidatura, con un chiaro “no” ad alleanze con destra e sinistra.
Ivano Lomazzo