Milano
Le ferite profonde sugli ultimi: il Covid e gli invisibili. Commento
C'è una emergenza nell'emergenza: nei prossimi mesi a pagare le conseguenze del Coronavirus saranno ancora una volta gli ultimi e gli invisibili
Le ferite profonde sugli ultimi: il Covid e gli invisibili
Siamo di fronte all'emergenza nell'emergenza. Il drammatico contesto che si è determinato in queste settimane produce un allarme che non è solo di carattere medico sanitario ma è, pure, di carattere sociale.Inutile girarci attorno. O cercare di minimizzare. Abbiamo di fronte dei mesi. Non delle settimane. Questo significa guardare in faccia alla realtà. Siamo di fronte ad un radicale cambio di condizioni materiali ed economiche. Una nuova recessione alle porte certamente e settimane, ora, complicatissime. E siamo di fronte a persone povere, poverissime, che già precedentemente vivevano facendo i conti con la dimensione della precarietà e che oggi, da invisibili nell'era del CORONAVIRUS, rischiano di non vedere tutelata la propria condizione .
Abbiamo uno straordinario, anche se colpevolmente sottofinanziato, Servizio Sanitario Nazionale.
Ciò da diritto alle cure. Per tutti. Ma le settimane dell'isolamento non sono le stesse per chi si trova in una condizione di privilegio o per chi invece fatica ad andare avanti. Parlo dei senzatetto ovviamente. Ma non solo. Anche di chi sta vedendo andare in fumo, in queste ore, un contratto precario, un lavoro malpagato, un impiego ritagliato nelle pieghe del "mercato".
Il Covid19 è il colpo agli invisibili. Alle loro aspirazioni, alla loro dignità .E non si "ripartirà" in alcun modo, non si andrà "avanti" da nessuna parte, se non di penserà subito (cioè: ora) a loro. L'Europa, la vecchia Europa, dovrà misurare il senso della propria esistenza, del proprio futuro anche qui, anche da qui. E dovrà farlo il nostro Paese e dovranno farlo le nostre città.Per questo servono subito misure di sostegno al reddito straordinarie. E azioni dirette ancora più forti di quelle già giustamente annunciate dal Governo per garantire la sopravvivenza immediata e la dignità futura.
Spero che tutto ciò rimanga anche quando, tra un po' di tempo, questi mesi diverranno un ricordo. Nessuna si illuda: non vi sarà la ripartenza senza ferite. Le ferite saranno profondissime e andranno affrontate.