Milano
Lega, Corbetta: "Sto con Salvini. Lombardia? Non c'è necessità di un rimpasto"
Il capogruppo della Lega in Regione Lombardia Alessandro Corbetta: "Autonomia, non ci siano sgambetti da sinistra o alleati". L'intervista
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Alessandro Corbetta
Lega, Corbetta: "Sto con Salvini. Lombardia? Non c'è necessità di un rimpasto"
Dall'autonomia al nuovo corso della Lega lombarda fino alle vicende regionali, come il tema del rimpasto "di cui non c'è necessità" e il rapporto con gli alleati "che a livello nazionale devono ascoltare di più le nostre proposte". Il capogruppo della Carroccio in Regione Lombardia, Alessandro Corbetta, fotografa la situazione del partito a pochi mesi dal congresso nazionale: "Matteo Salvini è stato il primo ad aver capito come stava cambiando il vento in Europa, lo sosterrò in maniera convinta" dice Corbetta, che sull'autonomia auspica che "non ci siano continui sgambetti dalla sinistra ma anche da qualche alleato".
Corbetta, il ministro Calderoli assicura che le prime funzioni saranno trasferite alle Regioni entro l'anno.
Spero che si possa fare in fretta, perché la Lombardia è pronta da diversi anni. Adesso si parte dalle materie per cui non sono previsti i Lep, ma noi anche sulla sanità vogliamo totale autonomia, visto che oggi dobbiamo sottostare a leggi nazionali che ci limitano. Per esempio, noi avremmo bisogno di pagare di più medici e infermieri. La Lombardia è una delle poche regioni che ha il pareggio di bilancio nel comparto sanitario. Vogliamo poter essere più autonomi nella spesa.
Intanto il governatore Attilio Fontana ha riacceso la questione settentrionale insieme al segretario della Lega lombarda Massimiliano Romeo.
Roma è sempre stato un centro di potere dove non si è mai data la possibilità di correre alle regioni che erano in grado di farlo, un limite del sistema centralista. La Lombardia regge e trascina tutto il Paese ed è la Regione con la spesa dello Stato pro capite più bassa. Siamo quelli che danno di più a Roma rispetto a quanto riceviamo. Quindi, è evidente che ci aspettiamo un trattamento diverso, ma da qualsiasi governo di qualsiasi colore. Questo passa dall'attuazione di leggi approvate ma mai attuate come quella sul federalismo fiscale. Anche se credo che il problema più grande di questi anni sia un altro.
Ossia?
L'Unione europea, un centro di potere subdolo e opprimente. Le scelte politiche ed economiche portate avanti negli ultimi anni, penso all'automotive o all'agricoltura, hanno danneggiato l'Italia e soprattutto la Lombardia.
Come sta la Lega lombarda dopo il congresso e l'arrivo di Romeo?
Romeo ha portato sicuramente la volontà di includere e di dare nuova benzina a una macchina che veniva da un commissariamento. Sono state fatte iniziative importanti, come le assemblee regionali con i sindaci e con i segretari di sezione. L'impressione è che Romeo voglia coinvolgere affinché ci sia maggiore partecipazione alle scelte decisionali della lega e avere autonomia sulle politiche per i lombardi, rafforzando le nostre battaglie storiche.
Salvini, a chi vorrebbe un ritorno alle origini, risponde che le cose del Nord si portano avanti con i fatti, come i cinque ministri lombardi.
La Lega nasce con le sue battaglie. Noi dobbiamo prendere quel patrimonio identitario, anche delle origini, e portarlo al 2025, rendendoci conto che il mondo è cambiato in questi 40 anni di storia e interpretare questi cambiamenti senza perdere il nostro bagaglio. Ad ogni modo abbiamo fatto approvare la legge sull'autonomia e abbiamo voluto le Olimpiadi del 2026 con il Veneto e la Lombardia. Dalla flat tax alle pensioni e alla sicurezza, la Lega ha sempre portato avanti anche le istanze del Nord.
Tra poco ci sarà anche il congresso federale. Come ci arriva Salvini?
Con le idee chiare e forte di essere stato il primo a capire come stava cambiando il sentimento politico in Europa. Io sosterrò Salvini e credo che il congresso debba essere un momento dove fare sintesi delle proposte e programmare per i prossimi anni. A livello nazionale, gli alleati dovrebbero ascoltare di più la Lega e non frenarci. Mi riferisco al Ddl sicurezza, di cui aspettiamo da tempo l'approvazione del Parlamento o le battaglie per arginare l'islamismo, a partire dal divieto di girare con burqa e niqab.
Proprio su una vostra mozione sul velo la maggioranza si è incartata in Consiglio regionale. In questi due anni di legislatura più di qualche inciampo c'è stato in Aula.
Sono dinamiche d'Aula, a volte si è usciti un po' fuori dai binari. In generale, però, non vedo grossi problemi ma la volontà di trovare sempre una sintesi anche su posizioni che inizialmente non coincidono. Uno dei punti della mozione sul velo è andato sotto, ma il documento è passato. Nonostante qualche discussione, come è anche giusto che sia, mi sembra una maggioranza sicuramente unita.
Forza Italia, dopo aver aumentato la pattuglia di consiglieri regionali, ha alzato il tiro e ha parlato di rimpasto.
Non è un tema che mi appassiona e la giunta sta lavorando bene. Il gruppo di Forza Italia si è allargato con quasi tutti consiglieri dell'opposizione. Quindi, intanto, mi sembra messa molto peggio l'opposizione rispetto alla maggioranza. È giusto che ci sia competizione tra alleati ma è chiaro che non deve essere la guerra principale, visto che il 'nemico' è la sinistra. A prescindere dai movimenti, la maggioranza l'hanno decisa i cittadini nel 2023. Poi un po' di dibattito è normale in una coalizione, ma se è solo una questione di posti, allora a noi non interessa.
Anche sul fine vita, dopo il primo caso di suicidio assistito in Lombardia, ci sono dei distinguo.
Ci sarà un'informativa del presidente Fontana. In base alla sentenza della Corte costituzionale non si poteva far altro che operare come ha fatto la Regione. Altrimenti si rischiano anche procedura penali. La nostra richiesta è che si arrivi presto a una legge nazionale, perché su un argomento così le Regioni non possono andare in ordine sparso.
E sulla reintroduzione dei mini vitalizi?
Non sono vitalizi. Siamo l'unica Regione italiana in cui i consiglieri non hanno un trattamento pensionistico. Ci sono già stati tentativi in Aula e come Lega siamo stati molto chiari: il trattamento di fine mandato non serve, c'è già uno stipendio adeguato per i consiglieri. Adesso si vuole affrontare il tema dei contributi pensionistici, dove c'è vulnus che è solo lombardo. Anche qui manca una legge nazionale per uniformare, ma si tratta di un contributo volontario a cui si può anche non aderire. Non mi sembra niente di scandaloso.