Milano

Lega, debacle Varese e Milano. Super-azzurri, Maroni 69 preferenze

A Varese il primo partito sono i Democratici. La Lega per la prima volta dopo vent’anni, cade

di Fabio Massa
 
E’ una debacle senza precedenti. Del resto, qualcuno che il polso della città ce l’ha eccome, il coordinatore cittadino di Forza Italia Fabio Altitonante, l’aveva anche detto: “Qui faremo noi un grande risultato, oltre il 20 per cento”. E così è stato. Forza Italia rinasce proprio a Milano, sotto la Madonnina. Rinasce nelle piazze che osannarono il Cavaliere e sulle quali sono stati proposti giovani che hanno preso valanghe di preferenze, come Pietro Tatarella, che gira a quota 5mila voti, secondo dopo la capolista “blindata” Mariastella Gelmini (che aveva fatto un ticket obbligato con tutti i maschi della lista).  E Silvia Sardone, oltre le 2mila preferenze. Ma la Lega Nord? Sparita, scomparsa. Milano terra amara per Salvini. Poca campagna elettorale ma anche poche idee. Si attesta al 12 per cento. Sotto qualunque previsione. Forza Italia gli dà 8 punti. Uno smacco. Una macchia sul curriculum di Salvini. Non che Maroni vada meglio, intendiamoci. A Varese il primo partito sono i Democratici, oltre il 24 per cento. La Lega per la prima volta dopo vent’anni, cade. Va al 16 per cento. Alla fine è una questione di numeri, a Varese, perché si va al ballottaggio ma l’uomo del centrodestra, Orrigoni, potrebbe vincere liscio non tanto per i 5 punti abbondanti che ha su Galimberti, l’esponente di centrosinistra, ma perché ha un bacino d’allargamento enorme in Stefano Malerba, candidato con una lista civica di estrazione ciellina. Per non parlare delle preferenze di Roberto Maroni. Appena 328. La più votata, Luisa Oprandi del Pd, è arrivata a 774. Qualcosa vorrà pur dire.
 
@FabioAMassa






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