Lega Nord, Boni fatto fuori: commissariata Milano. Arriva Cecchetti
Un primo esito, la notte dei lunghi coltelli nella Lega Nord, lo ha avuto: a Milano Matteo Salvini fa fuori Davide Boni. Commissariamento a Fabrizio Cecchetti
di Fabio Massa
Un primo esito, la notte dei lunghi coltelli nella Lega Nord, lo ha avuto. E Milano non ha più, da ieri sera alle 20 circa, il suo segretario. Ovvero Davide Boni, già presidente del consiglio regionale, assessore, militante di lungo corso storicamente vicino a Roberto Calderoli. Davide Boni, nell'ambito della "riorganizzazione" voluta da Matteo Salvini un po' in tutta la Lombardia (come anticipato da Affaritaliani.it Milano sono state commissariate o comunque vivono situazioni di tensione Sondrio, Mantova, Crema) era di certo uno dei primi obiettivi. Schieratosi con Gianni Fava nella contesa del congresso, malgrado una lunga inimicizia fin da quando (casi del destino) proprio Boni era stato mandato a commissariare Mantova (e quindi Fava), l'ex presidente del consiglio regionale aveva preso una linea divergente rispetto a quella del segretario federale. In un primo tempo i fedelissimi di Salvini all'interno della segreteria avevano firmato un documento per sfiduciare Boni. Documento firmato però da otto persone, una delle quali già dimissionaria. Risultato? Nessuna sfiducia in caso di parità. Un secondo documento pare sia stato presentato nelle ultime ore. In più, è arrivato l'ordine diretto da Matteo Salvini a Paolo Grimoldi, il segretario nazionale (nella vulgata leghista, il segretario regionale) della Lega Lombarda: Milano va commissariata. Quindi, secondo quanto può anticipare Affari, arriva Fabrizio Cecchetti, che di Boni (anche qui, casi del destino), era stato il successore già alla presidenza del consiglio regionale. E che adesso diventa commissario di Milano. Che cosa succederà adesso? Secondo lo statuto, il commissariamento dovrebbe essere breve, quindi entro i 90 giorni. A meno che non si sia in fase di campagna elettorale. E tra preparazione per il referendum per l'autonomia, un appuntamento ritenuto fondamentale dal Carroccio, e poi - a seguire - elezioni politiche e regionali, si finirà probabilmente per avere un nuovo segretario nel 2018 avanzato. Quando i giochi per le candidature saranno chiusi. E chissà che segretario di Milano, ma dopo la vittoria alla regionali, non diventi Gianmarco Senna, nome che si continua a fare con insistenza negli ambienti leghisti.