Milano

Leoncavallo: la mobilitazione di artisti e intellettuali contro lo sgombero, programmato oggi ma rinviato poi al 15 maggio

Il centro sociale di via Watteau a rischio sfratto. Organizzato questa mattina un presidio contro la chiusura dello storico sito autogestito

di redazione

Leoncavallo: la mobilitazione di artisti e intellettuali contro lo sgombero, programmato oggi ma rinviato poi al 15 maggio 

Nella mattinata di oggi 19 marzo il presidio contro lo sfratto del centro sociale Leoncavllo, a proposito di cui abbiamo già parlato su Affaritaliani.it Ad esibirsi alla manifestazione contro lo sgombero del centro - che è stato poi rinviato in data 15 maggio - artisti come Ensi, Attila, Mefisto, Brekout e altri. La mobilitazione in via Watteau 7, all'insegna di musica, cultura e vita, vede organizzato un dj set e anche un mercato agricolo. 

Gli artisti rivendicano la vita del centro sociale

Diverse le personalità del mondo della cultura, cantanti e scrittori, ad essersi esposti sui social per la difesa del Leoncavallo.

"Ha unito culture diverse, reso migliore la città e le persone" dice Samuel dei Subsonica nei confronti del centro.

Il rapper Gemitaiz lo rivive come un posto speciale per l'Italia e tutti gli artisti, ha suonato spesso al Leoncavallo negli ultimi 10 anni. Il centro gli ha regalato grandi emozioni e belle serate. Anche lui questa mattina davanti al centro sociale  a manifestare contro la sua chiusura

 

Paletta, del gruppo Punkreas, ricorda di quanto il centro sia stato importante non solo per concerti e musica, a livello sociale e culturale il Leoncavallo ha fatto progressi significativi: "il posto ha contribuito anche a eliminare il degrado, creava integrazione, veniva insegnato l'italiano agli stranieri"

Anche lo scrittore Alessandro Bertante è in difesa del centro, la notizia dello sgombero è, secondo lui, pessima. E' proprio in momenti come questo, in cui la città - dichiara - "è sempre più gentrificata e meno inclusiva" che ci sarabbe bisogno di siti come il Leoncavallo. Lo scrittore, tra l'altro, ha esordito 25 anni fa con il suo primo romanzo proprio nel centro sociale, infatti per lui si tratta di un vero e proprio presidio culturale.

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