LeU-PD, il post di Laforgia chiude: ”Unità? Non su candidati preconfezionati"
Liberi e Uguali in assemblea regionale: verso la conferma della corsa in solitaria. Disperato forcing Pd pro Gori, ma Laforgia chiude...
Regione Lombardia, l'assemblea di Liberi e Uguali: verso la corsa in solitaria
Liberi e Uguali: è atteso alle 18 di oggi il verdetto decisivo per le Regionali lombarde: la cooperativa Matteotti di Cinisello Balsamo ospita infatti l'assemblea regionale del movimento nato dalla fusione di Sinistra Italiana, Possibile ed Mpd. Dalla quale, con ogni probabilità, emergerà il nome di colui che sarà il candidato governatore di LeU in contrapposizione a Attilio Fontana, Dario Violi e Giorgio Gori. Probabile si tratterà del consigliere regionale Onorio Rosati, che da giorni respinge il pressing che giunge da più parti affinchè LeU trovi invece una intesa con Gori e il Pd. E secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it Milano, oggi ci sarà un ultimo disperato tentativo in questo senso da parte di uno dei fondatori del Partito democratico stesso. Ma le indicazioni dell'immediata vigilia vedono molto difficile il concretizzarsi di questa ipotesi.
Il post di Laforgia: "No a candidati preconfezionati"
A dimostrazione di questo, giunge il post su facebook di Francesco Laforgia, che pare definitivamente chiudere alla possibilità di una alleanza tra LeU e Pd in Lombardia: "Faccio una domanda sincera, sapendo che non ci sono certezze granitiche in passaggi delicati come questo. Ma perché l'appello dei "padri nobili" all'unità del centrosinistra avviene sempre in assenza della politica? Perché non si muove mai una critica verso chi ha lacerato quel campo, con scelte sbagliate o con un atteggiamento di subalternità politica e culturale verso gli avversari, come è avvenuto, ad esempio, in Lombardia in una lunga stagione (23 anni!) in cui è stato proprio il centrosinistra unito a perdere? Perché l'unità del centrosinistra dovrebbe avvenire su candidati preconfezionati e, tra l'altro, perfetti interpreti di quella subalternità e non recuperando uno spirito inclusivo e coalizionale, ricercando soluzioni più condivise? Rimuovere le ragioni di una crisi ormai esplosa non fa bene al PD. Questo ormai è chiaro. Ma nessuno impedirà a noi di costruire le basi perché la partita, in futuro, si riapra davvero".