Milano
Libertà di stampa ed elezioni. La guerra assurda di Turbigo
Prevarrà la libertà di stampa senza reti di protezione o la richiesta di non turbare le elezioni?
Turbigo è un piccolo comune dell’hinterland milanese. Che va ad elezioni tra qualche giorno. Tuttavia proprio in questo piccolo comune sta per scoppiare un vero e proprio putiferio. Il motivo? Un piccolo ma influente giornale, chiamato Libera Stampa l’Altomilanese. Su questo giornale, diretto da Attilio Mattioni e capitanato da Ersilio Mattioni, sta per uscire un articolo che riguarda un assessore della giunta uscente del sindaco Christian Garavaglia. Un articolo nel quale si parla di quattro sentenze di condanna per una società che aveva appunto questo assessore, che oggi è candidata, come proprietario ma non amministratore. A questo punto il sindaco prende carta e penna e ricorre addirittura al prefetto. “Tale giornale, in edicola settimanalmente ogni Venerdì, sta conducendo una chiara attività di propaganda denigratoria artatamente predisposta con perfetta orologeria proprio in queste ultime settimane di campagna elettorale, riportando anche questioni personali e di carattere privato risalenti a mesi, e addirittura anni fa, relativamente ad alcuni candidati nella lista di cui sono candidato Sindaco, distorcendo in tal modo, a mio avviso, le regole del corretto svolgimento delle attività di propaganda elettorale”, scrive Garavaglia. Che poi conclude: “Chiedo un Suo intervento urgente volto a garantire il corretto svolgimento delle attività in questi ultimi giorni di propaganda elettorale”. Il senso può essere quello di una mediazione con il giornale, che tuttavia non si è mai arreso a nessuna intimidazione. Oppure di imporre una misura che non si vede da decenni, in Italia: lo stop alle rotative. Ersilio Mattioni ha preso quindi carta e penna e ha scritto al presidente dell’Ordine dei Giornalisti: “Mai siamo stati condannati da un tribunale e mai abbiamo perso una causa civile (faccio gli scongiuri, perché alcune sono ancora in corso), però questo giornalismo libero ci sta letteralmente svenando, oltre a non consentirci di lavorare sereni - scrive Mattioni - Nel caso specifico del comune di Turbigo, abbiamo pubblicato un’inchiesta (a doppia firma: Ersilio Mattioni e Sara Riboldi) su una truffa immobiliare da 1,1 milioni di euro che riguarda una società dell’assessore all’urbanistica in carica. Abbiamo prodotto 2 sentenze definitive di condanna, altre 2 decisioni dei tribunali sulla richiesta di fallimento, le visure camerali, tutti i documenti, abbiamo interpellato tutte le parti e dato a tutti la possibilità di esprimersi”.
A Turbigo è guerra aperta. Prevarrà la libertà di stampa senza reti di protezione o la richiesta di non turbare le elezioni avanzata da un candidato sindaco? La parola al prefetto.