Milano
Librandi: "Gori eccellente. Maroni può iniziare a tremare..."
Gianfranco Librandi, leader dei moderati: "Maroni senza coraggio, Gori fuoriclasse. Primarie? Utili, ma...". L'intervista
di Fabio Massa
"Le elezioni politiche? Meglio a inizio anno. Il referendum per l'autonomia? Non andrebbe proprio fatto, è inutile. Maroni? Ha paura di perdere. In Lombardia lo batteremo, fa bene a tremare". Gianfranco Librandi, di Civici e Innovatori, tra i sostenitori della prima ora di Beppe Sala, in una intervista ad Affaritaliani.it entra nel merito delle vicende più scottanti della Lombardia: "Gori? Un fuoriclasse. Peccato per l'endorsement di Pisapia..."
Onorevole Librandi, iniziamo con il referendum sull'autonomia previsto per il 22 ottobre.
Iniziamo con il dire che io preferirei le politiche all'inizio dell'anno prossimo. Detto questo, il referendum è una cosa inutile. Non andrebbe proprio fatto perché costa una marea di soldi pubblici ed è assolutamente inutile.
Intanto per le Regionali a sinistra pare si stia scaldando Giorgio Gori...
Un fuoriclasse. Giorgio Gori è un fuoriclasse vero. Peccato, e lo dico come battuta, per l'endorsement di Pisapia, che spero non gli porti male. Scherzi a parte, l'idea di convergere tutti su Gori è una cosa oltremodo intelligente. Speriamo, perchè Gori ha tutta la mia stima.
Ma la Lombardia è contendibile?
Guardi, io sonho sicuro che batteremo Maroni, come abbiamo fatto a Varese, dove tra l'altro la mia lista civica ha preso il 5 per cento e siamo stati l'ago della bilancia. Lo batteremo, Maroni. Caro Bobo, sarà meglio che cominci a tremare.
Addirittura?
Sì, tremare. Del resto, per dirla fuori dai denti, non è certo un coraggioso. Vuole fare l'anti-Salvini ma poi si tira indietro perché vuole tenersi la poltrona. Chi ha le palle non si comporta così.
Torniamo al centrosinistra. Le primarie vanno fatte per trovare il candidato presidente?
Le primarie vanno bene però dipende dal tavolo di discussione politica. Io preferirei che il candidato venga condiviso anche in sede politica. Se non c'è una condivisione generale poi si rischiano dei problemi sul campo.
Per esempio?
Guardiamo all'esempio di Parisi a Milano. Sembrava che fossero tutti con lui e invece è venuto fuori un problema perché lui è andato da una parte e le forze che lo sostenevano dall'altro. Quindi ok le primarie ma serve una strategia politica comune. Gori metterebbe tutti d'accordo, penso, anche se in ultima analisi conterà tantissimo la parola di Matteo Renzi.
Lei è un uomo molto legato a Milano. Come la vede oggi, dopo un anno di Sala?
Milano è una città strepitosa. Questo sindaco ogni settimana ci propone una manifestazione culturale nuova insieme alle istituzioni, al Politecnico, alla Triennale, all'Università. Ma non c'è solo la cultura, il lavoro, le imprese, le idee... basta arrivare a Milano e tira un'altra aria. Sta diventando una città internazionale. Finalmente Milano è libera, trascinata dall'Expo che è stato un risultato fantastico di Sala. Sala è un uomo che non dice mai di no a nessuna apertura per cercare di far rinascere Milano sia dal punto di vista economico che culturale dopo anni di oblio. Quindi sì, sono entusiasta della Milano di Sala che è tornata a volare.