Milano

Liceo Parini di Milano occupato: "Chiediamo più dialogo con i docenti"

L'occupazione del piano terra del liceo milanese: "Continue ondate di verifiche, preoccupanti livelli di stress e ansia per gli studenti"

Liceo Parini di Milano occupato: "Chiediamo più dialogo con i docenti"

Occupazione al liceo Parini da parte del collettivo studentesco. Gli studenti si sono limitati a occupare il piano terra della scuola, "senza bloccare le lezioni in presenza, con l’intento di rimanere anche la notte". La protesta è iniziata ieri. Spiega a Mia News Alessandro di Miceli, rappresentante d’istituto del Collettivo: “L’obiettivo della nostra protesta è quello di poter istituire un ponte di confronto diretto tra la componente studentesca e quella docente sulle questioni della didattica e della valutazione al Parini: è da mesi che con il resto della rappresentanza studentesca chiediamo di poter avere parola su questi temi, credendo che il dialogo e il confronto debbano essere alla base della ripartenza delle singole scuole.”

Al Parini, come in altre scuole, nell’ultimo mese di scuola, con il ritorno in presenza, sostengono gli studenti, "si sono verificate continue ondate di verifiche e valutazioni, segnalate addirittura alla presidenza come preoccupanti anche dalla psicologa della scuola, per i livelli di stress e di ansia di studenti e studentesse". “Quello che chiediamo è ciò che in molte scuole, dopo l’emergenza, è stato già avviato - afferma Simone Botti, studente del Collettivo -. Scuole come il Bottoni o l’Einstein hanno infatti attivato commissioni di dialogo e confronto tra docenti e studenti, per capire come uscire rinnovate a livello generale dopo l’emergenza: noi abbiamo più volte cercato il dialogo tramite la rappresentanza e anche, successivamente, tramite due proteste in cortile, ma non vi è stata alcuna reazione costruttiva". Per gli studenti "è stato necessario dunque dare un segnale forte per il prossimo anno, affinché l’attivazione di un momento o un luogo di dialogo stabile sia un obiettivo chiaro e da raggiungere per la scuola dal prossimo settembre".

Questo l'annuncio su Instagram del Collettivo Rebelde: "È stato un anno difficile il nostro, durante il quale ci è stato messo in chiaro quanto la scuola e le persone che la vivono non siano una priorità per le istituzioni. Relegat3 in dad per moltissimi mesi, abbiamo sofferto per il vuoto sociale e didattico che si è venuto a creare. Il ritorno in presenza ci è stato presentato come la più grande delle concessioni, ma anche in questo caso non sono stati presi i provvedimenti adeguati"







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