Milano
Lista Sala al bivio: a breve il confronto con il sindaco
Il capogruppo Rabaiotti: "Ci stiamo interrogando sul destino da dare a questo gruppo dopo la fine del mandato di Sala". L'intervista di Affaritaliani.it Milano
Lista Sala al bivio: a breve il confronto con il sindaco
La lista di Beppe Sala potrebbe cambiare nome e non portare più quello del sindaco in Aula."Io spingo affinché venga fatto un passaggio non tanto per smarcarci dal sindaco, quanto per riaffermare una piccola piattaforma tematica da sviluppare per la città", commenta in un'intervista ad Affaritaliani.it Milano il capogruppo della civica a Palazzo Marino ed ex assessore comunale Gabriele Rabaiotti. Giovedì i consiglieri della lista avranno un confronto su questo proprio con Sala: Da tempo, spiega Rabaiotti, "ci stiamo interrogando sul destino da dare a questo gruppo".
Rabaiotti, Enrico Fedrighini ha lasciato la lista. Se lo aspettava?
Avendo sentito Fedrighini, mi sembra abbastanza chiaro che la sua decisione non sia collegata agli ultimi episodi, specie alle divergenze tra il sindaco e il Consiglio comunale come sugli Ambrogini. La sua decisione riguarda aspetti di merito su cui già sapevamo che aveva posizioni decise e poco 'pazienti', soprattutto sulla mobilità, su Area B, Area C e sullo stadio. Posizioni che peraltro non ha mai nascosto. Quando me lo ha comunicato io gli ho detto che questo non era il momento. Lui mi ha ascoltato ma ha deciso di fare di testa sua. Il rapporto rimane buono e ora non c'è più ambiguità. Le ragioni riguardano ragionamenti politici e Fedrighini ha colto la palla al balzo.
La lista adesso resterà compatta?
Eravamo già passati da cinque a sei consiglieri con l'arrivo di Marco Fumagalli. Adesso torniamo a cinque. Ma non nascondo che noi da diverso tempo ci stiamo interrogando sul destino da dare a questo gruppo. Che era nato per far eleggere un sindaco, che poi è stato eletto anche grazie al nostro contributo. Visto che il sindaco non potrà essere ricandidato e la nostra lista è legata molto al suo nome, l'idea è quella di pensare se vogliamo o meno mettere in piedi una proposta politico che abbia uno scenario più lungo di questa consiliatura. La discussione è in corso e aperta.
Ma quindi non vi rivedete più nelle scelte di Sala?
Rispondo per me: io sicuramente sento come necessario e primario il tema del costruire un percorso che ci dia una prospettiva politica. Aver lavorato per cinque anni e poi buttare tutto non mi piace. Possiamo lasciare qualcosa in eredità che possa essere ripreso in futuro. A me questo interessa. Poi non nascondo che su alcuni argomenti abbiamo avuto qualche difficoltà a trovare una posizione comune, anche col sindaco. Il tema dello stadio è stato quello sul quale al nostro interno ci siamo divisi maggiormente. Ma devo dire che Sala è sempre stato rispettoso delle varie posizioni differenti che emergevano.
Pensa che i rapporti tra il sindaco e l'Aula siano ormai incrinati?
Di sicuro il meccanismo istituzionale che lega giunta, sindaco e Aula è ormai in crisi e in difficoltà. Un meccanismo complicato da gestire e a mio parere disegnato male, la cui conduzione porta a un impoverimento del lavoro del Consiglio e un eccessivo carico del lavoro della giunta e del sindaco. Io ho fatto anche l'assessore e ritengo ci sia uno sbilanciamento che diventa diseconomico dal punto di vista politico. Poi si avverte nel lavoro di Sala e della sua squadra del nervosismo, ma anche un po’ di affanno per un secondo mandato che ha meno spinta motivazionale. Forse si sta facendo fatica a trovare degli stimoli.
L'Aula e la maggioranza, però, non sempre hanno contribuito concretamente...
Sicuramente le forze di maggioranza dovrebbero essere più 'forti', non solo numericamente. In primis il Pd: fatico a riconoscere una idea del Pd per la città di Milano. Di cosa si fa interprete questo partito di maggioranza dentro la città e cosa consegna nelle mani del sindaco? Credo che ci sia un progetto politico da rendere più forte e convincente. Per questo mi piacerebbe che da parte della nostra lista possa partire una proposta che possa arrivare anche al Pd e intorno alla quale si possano fare ragionamenti comuni.
Sullo stadio pensa che la situazione sia ormai compromessa?
Spero che rimanga l'opzione San Siro almeno per uno dei due club. Ma se si resta nella zona di San Siro si deve guardare con grande attenzione alla ristrutturazione dell’impianto attuale. Architettura e ingegneria non si sono mai fermate di fronte queste cose e possiamo avere un Meazza riqualificato senza abbattere quello vecchio. Servirebbe uno sforzo progettuale importante, ma sono convinto che sia possibile fare una struttura magnifica anche ristrutturando quella esistente.