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Milano
Liste, nomi, posizionamenti. Tutti i movimenti a sinistra. La Velina

Siamo a poco più di una settimana dal voto delle primarie milanesi e le liste a sostegno del candidato sindaco del centro-sinistra, Beppe Sala, sono a quota quattro. Ricapitolando, oltre alla lista ufficiale del Pd, ci sarà la lista civica Beppe Sala, quella arancione e la lista dell’Italia Dei Valori. Per non parlare della lista di sinistra “Milano in Comune”, fuori dalla coalizione del centro sinistra, che raccoglie tsiprasiani, rifondaroli, radicali, riformisti, Verdi, e chiunque ritenga Sala un candidato troppo a destra per esprimere il proprio voto nel perimetro ufficiale uscito dalle primarie. Per ora si consuma la guerra per i posizionamenti in lista, fatta di sgomitamenti, pugni battuti sul tavolo e qualche tiro mancino. Ma vediamo, nello specifico, qualche nome che gira, interno alle liste.

Lista Pd
Pare che la volontà del segretario Pietro Bussolati sia quella di blindare i candidati del partito. E’ data facoltà di scegliere se stare dentro o andare nella lista arancione, ma una volta scelto il proprio posto, non sarebbe ammesso nessun ripensamento nel tornare indietro.

Tra la rosa dei capolista si posizioneranno nomi in grado di trascinare un consistente bacino di preferenze, come quelli di alcuni degli assessori più vicini a Sala, in queste settimane di primarie. Cristina Tajani, anche se di Sel e forse più debole come numero di voti da rastrellare, o Pierfrancesco Maràn, Pd ora di area renziana e molto forte per l’ottimo lavoro svolto nel suo assessorato ai Trasporti. Ma in lizza c’è anche l’attuale assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino per il ricco bacino di preferenze raccolto durante la corsa interna al centro-sinistra. In verità si dice però che il sogno di Beppe Sala sarebbe quello di avere l’ex vicesindaca Lucia De Cesaris, che per ora ci sta riflettendo, e chiede precise garanzie di non essere trascurata, o peggio abbandonata, perché non iscritta al partito.

Interessante è anche il gioco di equilibrio tra correntine interne al partito. L’area “renziana”, ovviamente favorita, potrebbe ricandidare Filippo Barberis, oggi consigliere comunale, o la renzianissima Teresa Cardona. L’area dei cattodem avrebbe come rappresentanza l’attuale assessore alla Sicurezza Marco Granelli e il consigliere comunale Andrea Fanzago.

La rete dem, di ex civatiani e ora sostenitori di Majorino, potrebbe riproporre il consigliere Alessandro Giungi, David Gentili, Presidente della Commissione antimafia del Consiglio comunale di Milano, e Diana De Marchi, che molti vorrebbero candidata sindaco nella lista di sinistra fuori della coalizione “Milano in Comune”.

I fuoriusciti della rete Dem, come il capogruppo del pd in consiglio comunale Lamberto Bertolè, il consigliere Carlo Monguzzi e Paola Bocci, presidente della Commissione Cultura Moda e design, vorrebbero candidarsi nella lista pd, pur se qualcuno ha visto per loro, come più naturale , la lista “arancione”. La corrente “Sinistra è cambiamento” , nato dalle ceneri di Area Riformista - e che ora fa riferimento al ministro Martina, sponsor della prima ora di Beppe Sala - vorrebbe candidare Bruno Ceccarelli, consigliere Provinciale e coordinatore dei comitati per Sala.

L’Area DEM, con a capo il senatore Mirabelli, anche lui grande sponsor della candidatura di Sala, spinge per inserire in lista Arianna Censi, della Città Metropolitana. Sembra invece correre da sola Carmela Rozza, attuale assessore ai Lavori pubblici, battitore libero privo di padrini, ma che può contare sul ricco pacchetto di voti delle Case popolari.

Lista civica Beppe Sala
La lista del candidato sindaco porterà il suo nome, contrariamente a quanto farà quella di Stefano Parisi - candidato sindaco del centrodestra - per paura che cannibalizzi una Forza Italia già in affanno sui voti. Il bacino elettorale cui si rivolge è quello liberale, riformista, cattolico, moderato che guarda al centro: stessa area cui si rivolgono anche Passera e Parisi. Ecco perché la selezione dei nomi è cosa assai delicata.

Sul capolista si sta ragionando attorno al nome di Enrico Marcora, ex consigliere regionale vicino a Bruno Tabacci. Altra ipotesi sarebbe uno degli assessori “civici” della giunta Pisapia che hanno sostenuto dal primo minuto Beppe Sala: Franco D’Alfonso o Chiara Bisconti, ad esempio.

Per comporre il resto della lista, qualche nome potrebbe essere pescato anche dall’area che gravita attorno a Umberto Ambrosoli: candidati già apparsi nel listino civico che si presentò con lui alle scorse regionali. In tal senso potrebbe essere utile dare un’occhiata anche al recente appello firmato da Ambrosoli e Bassetti, in sostegno di Sala, poco prima del voto alle primarie. Si parla anche di nominativi di area CL, ed ex centro-destra. Ipotesi che ha già fatto molto discutere in passato.

Lista Arancione
Operazione delicata, fortemente voluta da Giuliano Pisapia, curata dal suo capo di gabinetto Maurizio Baruffi e cucita con attenzione per non disperdere quell’eredità arancione lasciata dall’attuale sindaco. Posizionata a sinistra del partito democratico e in grado di aggregare quella parte di Sel che non vuole uscire dalla coalizione (come il capogruppo Mirko Mazzali e il consigliere Luca Gibillini che hanno sostenuto Francesca Balzani alle primarie), un’anima dei comitati arancioni guidati da Paolo Limonta e Marco Gatti, un’anima della lista Civica Milano x Pisapia (Con Lucia Castellano in testa) e un’anima “verde”che fa riferimento ad Elena Grandi ed Enrico Fedrighini (probabilmente candidati).

Capolista dovrebbe essere proprio la vicesindaca Francesca Balzani, arrivata seconda alle primarie e che – si dice con sempre maggiore insistenza – guarda al suo futuro politico a livello nazionale, nelle prossime elezioni del 2018 (o prima, se si andrà a votare in anticipo sulla legislatura). L’ex assessore Stefano Boeri, suo sponsor dalla prima ora, aveva chiesto per lei pubblicamente un posto di capolista nella lista del partito democratico, ipotesi che sembra quanto mai più lontana ora che si attende che la vicesindaca sciolga la riserva sul ruolo di capolista arancione.

Ancora al lavoro per le candidatura invece la lista dell’italia Dei Valori che ha ufficialmente dichiarato la sua corsa a sostegno di Beppe Sala.

E la lista di sinistra fuori dalla coalizione?
Dopo l’incontro di lunedì scorso, l’area radicale, ambientalista, solidarista, arcobaleno e tsiprasiana, raccolta sotto il nome di “Milano in Comune”, starebbe spingendo per una scesa in campo del leader di Possibile ed ex Pd Pippo Civati, nel ruolo di capolista. Ma mentre Civati nicchia, ed è sfumata anche la proposta di Ferruccio De Bortoli che torna al Corriere come editorialista (come anticipato dalla Velina), si pensa ad altri nomi: da Luca Beltrami Gadola di Arcipelago Milano, a Basilio Rizzo, attuale presidente del Consiglio Comunale, a Guido Viale, della lista Tsipras, a Paolo Hutter e Vittorio Agnoletto. Ma la ricerca di un leader non sembra cosa facile. Hanno già espresso i loro “no” Nando dalla Chiesa, il magistrato Gherardo Colombo e Cecilia Strada di Emergency.

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giuseppe salabeppe civati

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