Milano
Lo Sport contro bullismo e violenza, a marzo la legge regionale in Lombardia
La conferenza a Milano con Paola Frassinetti (Ministero Istruzione e Merito), Francesco Rotondi (CNEL) e Giovanni Malanchini (Regione Lombardia)
Lo Sport contro bullismo e violenza, entro marzo la legge regionale in Lombardia
Il recente ingresso nella Costituzione del “valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme” è stata un’attestazione doverosa, in virtù del ruolo di contrasto che lo Sport può avere di fronte al dilagare di episodi di violenza e devianza giovanile che i recenti fatti di Palermo e Caivano hanno portato alla ribalta.
Ne è convinta anche Regione Lombardia dove potrebbe arrivare già entro marzo 2024 una legge di “Promozione dell'ideale sportivo e del volontariato nel mondo dello sport”. Si tratta attualmente di una proposta da parte di 12 consiglieri regionali che prevede uno stanziamento di 80mila euro e che si aggiungerebbe, nel solco della lotta al disagio dei ragazzi, alla legge regionale approvata bipartisan a fine settembre per l’introduzione di psicologi e pedagogisti in tutte le scuole lombarde di ogni ordine e grado.
“Lo Sport che insegna a convivere, con sé stessi e con gli altri": la conferenza al Palazzo delle Stelline
È quanto emerso in anteprima nella conferenza svoltasi giovedì 28 settembre presso il Palazzo delle Stelline a Milano dal titolo “Lo Sport che insegna a convivere, con sé stessi e con gli altri - La cultura della lealtà e delle regole contro bullismo, cyberbullismo e violenza di genere”. La manifestazione è stata promossa da Fondazione Penelope – Uniti contro ogni forma di bullismo, The Golden Cage, Milano in the Cage, Born To Fight, dall’Associazione Kayrós di don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile Beccaria con l’ispirazione giuslavorista di LabLaw Studio Legale.
Componenti di Istituzioni, Governo, Regione, CNEL ne hanno discusso insieme ai promotori dell’iniziativa, con personalità provenienti dal mondo dello sport e dello spettacolo come Francesco Facchinetti, della società civile, accademica, professionale e dei media, per avviare un dialogo costruttivo e continuo.
Frassinetti (Ministero Istruzione e Merito): “L'educazione allo sport è un aspetto fondamentale per trasmettere la cultura del rispetto tra i ragazzi”
Ad aprire il dibattito l’intervento di Paola Frassinetti, Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Istruzione e del Merito. “Contro bullismo, cyberbullismo e violenza di genere sappiamo che delle soluzioni si possono trovare attraverso lo Sport”, ha dichiarato. “Il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha varato importanti misure per combattere gli abusi tra i banchi di scuola, tra cui, per esempio, la riforma del voto in condotta che è stata portata nel Consiglio dei ministri quindici giorni fa, ma anche altre iniziative che vedranno gli studenti protagonisti contro la violenza. “In questo contesto l'educazione allo sport - che è tra l'altro una mia delega - rappresenta un aspetto fondamentale per trasmettere la cultura del rispetto tra i ragazzi: lo sport aiuta a formarsi, a trovare valori positivi, a partire già dalle scuole dell'infanzia” ha aggiunto il Sottosegretario Frassinetti.
Ha poi voluto segnalare due importanti obiettivi raggiunti: da un lato la reintroduzione dei Giochi della Gioventù, e dall'altro l’inserimento dello Sport in Costituzione, votato all'unanimità alla Camera dei Deputati.
“È un fatto di portata storica”, ha commentato l’On. Paola Frassinetti, “che testimonia la volontà di questo Governo e del Parlamento di promuovere la pratica sportiva per tutti i cittadini e ci auguriamo che possa avere un impatto positivo sul benessere, soprattutto dei giovani. Il mio auspicio è che tutte queste iniziative si realizzino anche con lo scopo di combattere la violenza. Il bullismo e il cyberbullismo sono due piaghe e grazie allo Sport sarà più facile contrastarli. Desidero inoltre sottolineare l'importanza della sinergia tra tutti gli attori del mondo educativo, sportivo e sociale per riuscire a rispondere con maggiore efficacia”.
Malanchini (Regione Lombardia): “Entro marzo al via la legge regionale per promuovere Sport e volontariato”
Già nella precedente legislatura e portata avanti anche nell’attuale, è stata presentata in Regione Lombardia la proposta di legge “Promozione dell'ideale sportivo e del volontariato nel mondo dello sport” che già a marzo 2024 potrebbe essere operativa.
Lo ha confermato Giovanni Malanchini, Presidente della Commissione speciale - Autonomia e riordino autonomie locali di Regione Lombardia, nonché primo firmatario del progetto di legge.
“Il progetto di legge, precedente all’inserimento dello Sport in Costituzione, è stato voluto da tutte le forze politiche e mette in prima fila Regione Lombardia nel promuovere l'ideale sportivo come valore aggiunto nei processi educativi, sociali e di benessere psicofisico della persona. Un progetto che prevede il sostegno da parte di Regione a tutte quelle iniziative che vadano a valorizzare il volontariato nel mondo nello sport attraverso uno stanziamento iniziale di 80 mila euro”.
All'interno del progetto di legge ci sono anche delle voci specifiche legate al contrasto di fenomeni come bullismo e cyberbullismo.
“L'interesse è quello di sostenere il più possibile le occasioni di aggregazione sociale. Pensiamo che la socialità che può creare un momento sportivo, possa essere un fattore determinante anche per combattere queste devianze. Un percorso strettamente collegato con l’inserimento di psicologi e pedagogisti nelle scuole divenuto legge regionale con voto bipartisan a settembre”.
E già tra febbraio e marzo potrebbe diventare legge anche quella sullo Sport. “Le risorse sono disponibili. I tempi necessari sono quelli per audire i soggetti interessati, i possibili stakeholders e coloro che andranno ad attuare in modo specifico questa legge sul territorio. Questa è la cifra distintiva di Regione Lombardia: non intendiamo imporre dall'alto delle politiche, la logica dirigistica non ci appartiene. Il nostro ruolo è quello di accompagnare, in una logica di sussidiarietà, le tante energie positive del territorio”.
Rotondi (CNEL): “Lo sport come scuola di vita e luogo di riparo per tantissimi ragazzi”
Sulla portata storica dell’ingresso dello Sport in Costituzione è intervenuto da giuslavorista istituzionale, Francesco Rotondi, Consigliere Esperto del CNEL Consiglio Nazionale Economia e Lavoro.
“È evidente che l'inserimento all'interno del documento più importante del nostro ordinamento, ovvero la Costituzione, di un principio - ma attenzione, non di un diritto - sia un momento di altissimo valore, sebbene sia avvenuto in ritardo”. “È stata riconosciuta una sacrosanta verità costituzionale della dimensione del valore dello Sport nella società moderna”, ha aggiunto il giuslavorista. “Il valore costituzionale tra sport, volontariato, scuole, istituzioni è il percorso del futuro per una società del benessere, a cui noi del CNEL prestiamo enorme importanza, priorità di attenzione e cultura del diritto”.
Secondo Rotondi il fatto che la Costituzione non riconosca il diritto allo Sport, ma lo promuova è indice di come lo Stato fatichi a fermare un processo di imbarbarimento della società e per questo opti per raccogliere quelle esperienze che risultano vincenti nella società civile.
“Le istituzioni – ha concluso – costruiscono, promuovono, realizzano anche quando recepiscono le indicazioni della società reale, del terzo settore. Ne ascoltano le storie vitali, i sacrifici eroici, il carattere, la passione e la volontà di esprimere la forza ‘del giusto’ per riscattare sia le vittime, sia i colpevoli ‘dell’ingiusto’. Nella Costituzione si ritrova inoltre il relazionale-normativo-divulgativo della proposta di legge di Regione Lombardia. Serve sinergia tra tutti gli aspetti della società civile: questo è l'unico modo credo per far fronte alla violenza in tutte le sue declinazioni. Lo Sport come scuola di vita e come elemento imprescindibile nella società è in grado di stare vicino a situazioni delicate, anche con quegli sport minori che in realtà sono un luogo di riparo per tantissimi ragazzi”.
Lontano dai pregiudizi che troppo spesso accompagnano queste discipline, è proprio in sport come quelli da contatto che la forza e la sfida diretta con l'avversario si consumano nell'ambito di regole e comportamenti improntati a principi come la dignità, l’autocontrollo e il rispetto. Il saluto iniziale e l’abbraccio di fine combattimento sono la promessa mantenuta di lealtà reciproca.
Valori alla base della crescita personale di ciascuno che consentono di sviluppare e rafforzare sia la componente neuro-psichica che fisica delle persone e di aumentarne l’autostima: sono un allenamento che va oltre la dimensione dello sport.