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Milano
'Lobby nera', l'inchiesta giornalistica si allarga alla Lega
Vittorio Ciocca e Massimiliano Bastoni

'Lobby nera', l'inchiesta giornalistica si allarga alla Lega

"Lobby nera": la seconda puntata dell'inchiesta di Fanpage andata in onda ieri sera su La7 allarga le prospettive, prefigurando l'esistenza di una alleanza tra il gruppo del 'barone nero' Roberto Jonghi Lavarini, il movimento di destra radicale Lealtà Azione ed alcuni esponenti della Lega. Sotto i riflettori finiscono in particolare il consigliere regionale Massimiliano Bastoni e l'eurodeputato Angelo Ciocca. La seconda puntata dell'inchiesta che ha già portato all'apertura di una indagine della Procura di Milano per finanziamento illecito e riciclaggio a carico di Jonghi Lavarini e dell'eurodeputato di Fdi Carlo Fidanza, vede protagonista anche l'ex eurodeputato della Lega Mario Borghezio che starebbe portando avanti una "strategia per formare una corrente di estrema destra nella Lega".

Nel video mandato in onda, durante un appuntamento in cui sono presenti anche militanti di Lealta' Azione e Bastoni, Borghezio parla di "terza Lega della terza posizione". In un altro passaggio aveva detto: "Savoini l'ho fatto entrare io nella Lega". Un uomo che viene presentato come un "ex militare", col volto oscurato, racconta, poi, che Jonghi Lavarini avrebbe portato "almeno 5mila preferenze" all'eurodeputato leghista Angelo Ciocca. Ciocca che, a detta del 'barone nero', deve diventare "il post Salvini". Viene mostrato un incontro tra Ciocca e Jonghi Lavarini "negli uffici della Regione" e un "summit riservato" del 29 ottobre 2019 in un locale. Jonghi definisce Ciocca "il nostro primo referente politico" e sempre il 'barone nero' spiega che obiettivo del suo gruppo e' "aiutare a far crescere la classe dirigente". Tra gli esponenti leghisti che nel filmato vengono indicati come vicini a Lealta' Azione c'e' anche la neoconsigliera comunale milanese Silvia Sardone.

La puntata si conclude con un incontro tra il cronista infiltrato e Jonghi Lavarini, il quale - spiega la voce fuori campo - "vuole da noi i soldi per i suoi referenti politici tra cui autorevoli esponenti di Lega e Fratelli d'Italia". Alla fine Fanpage consegna un trolley ad una persona, mentre Jonghi Lavarini osserva "a distanza", ma, come spiega il servizio, la valigia e' "piena di libri sull'Olocausto e la Costituzione".

Ciocca: "Denuncerò Jonghi Lavarini"

Ciocca è intervenuto in diretta su La7. Queste le sue parole a caldo: "Domani mattina denuncerò Jonghi Lavarini, qualora realmente ha commesso un illecito usando il mio nome. A denuncia in mano, se mi invita, sarò da voi".

Bastoni (Lega): gogna mediatica non è informazione

“Ho deciso di querelare Corrado Formigli per avermi attribuito frasi mai pronunciate con il solo obiettivo di falsificare la realtà e istigare gli haters da tastiera che non hanno tardato a palesarsi sul mio profilo Facebook con insulti e minacce. Ritengo responsabile anche La7 per non aver vigilato sulla trasmissione Piazzapulita in cui si è di fatto negato deliberatamente il contraddittorio. Evidentemente dopo il fallimento del giornalista di Fanpage, Salvatore Garzillo, di farmi accettare finanziamenti illeciti, han deciso di attivare una gogna mediatica nei miei confronti. Gogna mediatica che, come ha ben ricordato Garante per la protezione dei dati personali Pasquale Stanzione, non è informazione.” Così Max Bastoni, consigliere regionale lombardo della Lega, dopo la trasmissione Piazzapulita di ieri sera su La7.

Fanpage: Jonghi Lavarini minaccia i nostri giornalisti

 Roberto Jonghi Lavarini avrebbe minacciato il giornalista di Fanpage sotto copertura, Salvatore Garzillo, scrivendogli vari messaggi su Whatsapp. Ne dà notizia lo stesso Fanpage nel proprio sito dove si riportano alcuni messaggi che - a detta di Fanpage - Jonghi Lavarini ha inviato al giornalista: "Devi lasciare Milano, vi ho pedinati, dammi una spiegazione entro un'ora o ti vengo a cercare". Sempre dal sito di Fanpage si apprende che questi messaggi sono stati inviati da Roberto Jonghi Lavarini dopo aver aperto la valigia in cui credeva ci fossero i soldi in nero, dei quali lui rappresentava il tramite con importanti esponenti dei partiti di destra. "I vostri uomini attori sono stati a loro volta pedinati e filmati, come la targa del tuo amico" ha scritto ancora Jonghi Lavarini riferendosi agli altri giornalisti di Fanpage.it che erano comparsi di sfuggita negli ultimi incontri

Peluffo e Pizzul (Pd): "Salvini e Fontana prendano le distanze dagli estremisti" 

“Salvini e Fontana prendano nettamente le distanze dagli estremisti di stampo fascista e nazista e chiariscano sui ruoli di questi personaggi nella Lega e in Regione Lombardia.” A chiederlo sono il segretario regionale del Partito Democratico Vinicio Peluffo e il capogruppo in Regione Lombardia Fabio Pizzul dopo l’inchiesta di Fanpage che vede esponenti di primo piano della Lega dichiarare la propria appartenenza o vicinanza al gruppo estremista di destra Lealtà Azione. “L’inchiesta di Fanpage - continuano gli esponenti dem - racconta i rapporti che intercorrerebbero tra la Lega, oltre che Fratelli d'Italia, con il mondo dell’estremismo fascista, basati sull’apporto di voti e di militanti da parte di Lealtà Azione in cambio della elezione di candidati di area. Di più, si parlerebbe anche dell’assunzione di esponenti post-nazisti nelle segreterie politiche in Regione come merce di scambio. Altro capitolo, che riguarda l’etica dell’agire politico, è la distribuzione di pacchi alimentari alle persone bisognose, peraltro non acquistati ma raccolti da un’importante associazione impegnata nella solidarietà ai più deboli, con un santino elettorale appuntato sopra. Di fronte a tutto questo il segretario della Lega e il presidente della Regione Lombardia devono prendere nettamente le distanze, o dimostrerebbero di condividere e approvare i metodi e i contenuti delle azioni emerse dall'inchiesta.”

 

Banco Alimentare: ci tuteleremo da comportamenti scorretti

Ai molti commenti sui social, in merito all'inchiesta 'Lobby nera' di Fanpage riguardo ai pacchi alimentari distribuiti da Lealtà e Azione, Banco Alimentare, risponde spiegando: "Abbiamo avviato le opportune indagini per conoscere il nome della ONLUS da cui provengono gli alimenti distribuiti per scopi diversi dall’aiuto alle persone in difficoltà. Unico scopo in funzione del quale le strutture caritative sul territorio vengono da noi convenzionate.Banco Alimentare - si legge nel post - è parte lesa nei fatti documentati dal servizio televisivo e stiamo provvedendo alle necessarie azioni di tutela nei confronti di chi ha attuato comportamenti gravemente scorretti. Ci dissociamo completamente dai fatti accaduti.Le porte delle nostre sedi - presenti in tutte le regioni d’Italia - sono come sempre aperte e pronte ad accogliere chiunque desiderasse venire a conoscerci e vedere il nostro operato. Siete i benvenuti".

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