Milano

"Lobby nera”, Fidanza guarda oltre: “Ho scelto di patteggiare con serenità"

a cura della redazione

Il capodelegazione di Fdi al Parlamento Europeo: “Lo faccio con serenità, questa scelta processuale non implica assunzione di responsabilità penale”

"Lobby nera”, Fidanza guarda oltre: “Ho scelto di patteggiare con serenità"

"Dopo venti mesi di calvario, iniziato con l'assurda inchiesta giornalistica denominata 'Lobby nera' e con il suo seguito giudiziario (da cui non è emerso alcun illecito), proseguito con un esposto anonimo dai tratti surreali dal quale è scaturita un'ulteriore inchiesta, ho scelto di lasciarmi questo brutto periodo alle spalle e di affrontare senza più fardelli l'anno che ci separa dalle elezioni europee del 9 giugno 2024, che rappresenteranno un crocevia per il futuro del nostro continente. Per questo, insieme ai miei legali, ho deciso di definire tale procedimento penale, in accordo con la Procura di Milano".

Fidanza: “A Fronte della probabilità di un processo lungo e dall'esito incerto, ho preferito accettare di definire il procedimento con un patteggiamento”

 È quanto dichiara in una nota il capodelegazione di Fratelli d'Italia - Ecr al Parlamento Europeo, Carlo Fidanza. "Lo faccio a malincuore, perché sono sempre stato fiducioso di poter dimostrare, in sede processuale, la natura esclusivamente politica dell'accordo che portò alle dimissioni del consigliere comunale di Brescia Gianfranco Acri. Tuttavia, a fronte del capo di imputazione mosso - che continuo a ritenere sproporzionato rispetto all'entità dei fatti e poco coerente con dinamiche diffuse nei partiti politici - nonché della probabilità di un processo lungo e dall'esito incerto, ho preferito accettare di definire il procedimento con un patteggiamento”.

Il capodelegazione di Fdi al Parlamento Europeo: “Lo faccio con serenità, questa scelta processuale non implica assunzione di responsabilità penale”

Lo faccio con serenità poiché, secondo la giurisprudenza più recente, questa scelta processuale non implica assunzione di responsabilità penale, quanto piuttosto un accordo con gli inquirenti sulla definizione della congruità della pena", spiega Fidanza








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