Milano

Lombardia, allerta Pd: aumentano le aggressioni al personale sanitario

Rozza (Pd) invoca l'applicazione della legge regionale, Bernardo: "I dem si svegliano solo ora..."

Lombardia, aumentano le aggressioni al personale sanitario

“La sicurezza di infermieri, tecnici e medici deve diventare una priorità della giunta regionale, perché i numeri sono allarmanti e in crescita del 41% rispetto allo scorso anno. Da un anno è in vigore la legge regionale che porta la mia firma assieme a quella di un collega di maggioranza, ma non viene applicata dalla giunta Fontana. Noi chiediamo che da settembre la giunta solleciti i direttori generali a implementare il monitoraggio delle aggressioni, ad aprire l’interlocuzione con le prefetture per individuare le migliori modalità di contenimento di queste aggressioni e a convocare il tavolo che dovrà redigere le linee guida valide in tutti i presidi sanitari della Lombardia.” A dirlo è la consigliera regionale del Pd Carmela Rozza che questa mattina, insieme al capogruppo Fabio Pizzul, ha tenuto una conferenza stampa in cui ha presentato i numeri delle aggressioni a sanitari nel corso del 2022, mettendoli a confronto che quelli dell’anno precedente.

L'escalation di aggressioni fisiche ai sanitari in Città metropolitana Milano

La legge regionale è entrata in vigore un anno fa, ma l’emergenza non si è fermata, anzi: il totale delle aggressioni fisiche a sanitari delle strutture pubbliche della Città metropolitana di Milano, da quelle con esiti lievi a quelle con armi vere e proprie, nei primi cinque mesi del 2022 è già a quota 106, e in assenza di interventi efficaci, segnerà un aumento del 22% rispetto all’anno precedente. Ancora peggio per le aggressioni verbali, dalle proteste con toni alterati fino alle minacce e alla diffamazione via social, che con 278 casi sono in aumento del 50%.

Preoccupano in particolar modo le aggressioni più gravi, quelle classificate come estreme, 3 nel 2021 e già due nei primi mesi del 2022, e quelle severe, che comportano lesioni importanti, 28 nel 2021 e già 18 nel 2021. Dati complessivamente in crescita si riscontrano nell’ASST Rhodense, nell’ASST Martesana, al Niguarda e ai Santi Paolo e Carlo. Ma attenzione, i numeri sono probabilmente sottostimati, per la scarsa propensione delle diverse strutture a segnalare le aggressioni e a registrarle. Per questo, uno dei problemi principali è la mancanza di attenzione dei direttori generali alla sensibilizzazione degli operatori sanitari alla denuncia e alla registrazione degli eventi violenti e offensivi nei loro confronti.

Bernardo: "Aumentano le aggressioni al personale sanitario e il Pd se ne accorge ora..."

"Aumentano i casi di aggressione al personale sanitario: piu' di un operatore dell'automedica su 10, ma anche operatori del comparto e della dirigenza durante lo svolgimento dell'attivita' lavorativa viene minacciata o aggredita. E il Pd scopre ora il problema sicurezza e colpevolizza Regione Lombardia che per prima in Italia ha stanziato 1,5 milioni per dashcam e body sulle ambulanze, per esempio. Ma sbaglio o per la sinistra la sicurezza non e' un tassello fondamentale della vita?. Lo afferma in una nota  Luca Bernardo, capogruppo della lista civica a Palazzo Marino e gia' candidato sindaco di Milano.

"Ha sempre accusato il centrodestra - prosegue come riferisce Mia News - che invece storicamente ha fra i punti programmatici proprio la sicurezza. Al di la' del lavoro che le istituzioni come Regione o il Comitato provinciale e le Forze dell'Ordine fanno costantemente, credo che la sinistra bene farebbe a essere pragmatica e meno ideologica. Noi sanitari rischiamo ogni giorno. Il nodo della sicurezza si scioglie come piu' volte da me ribadito attraverso due linee parallele e convergenti: presidio e prevenzione. Poi se la campagna elettorale bussa e qualcuno e' in ritardo storico su temi che riguardano la tutela della vita, ne risponde direttamente agli elettori". "Deve rinforzarsi il consolidato rapporto tra Prefettura, con gli organi di Polizia, su segnalazioni dei direttori generali degli ospedali. La prevenzione - conclude deve fare da padrona, quindi individuare orari, aree da presidiare maggiormente, anche all'esterno dei nosocomi, ascoltare le aree sindacali per raccogliere disagi e denunce. Nessuno deve sentirsi solo e organizzare anche corsi di formazione per la gestione delle aggressioni per questo settore non sarebbe male".

Rozza replica a Bernardo: "Forse era distratto..."

"Il primario dottor Bernardo forse era distratto. Il politico Bernardo non si è accorto del lavoro che abbiamo fatto negli ultimi tre anni". Lo ha scritto in una nota la consigliera regionale del Pd, Carmela Rozza, rispondendo alle accuse del consigliere comunale ed ex candidato sindaco di Milano del centrodestra, Luca Bernardo, a proposito delle aggressioni al personale sanitario. "Vorrei ricordargli allora che già nel 2019 abbiamo fatto una prima conferenza stampa di denuncia della grave situazione in cui sono costretti a lavorare gli operatori sanitari. Nel 2020 abbiamo presentato una proposta di legge in questo senso, approvata dal consiglio regionale a luglio di quell'anno. Nel luglio 2021 la norma era operativa - fa presente Rozza -. Oggi denunciamo che Regione Lombardia non ha applicato la legge" ha ricordato Rozza. "Di questo Bernardo si dovrebbe preoccupare come primario e occupare come politico, cioè del fatto che Regione, pur avendo lo strumento legislativo, non interviene per la sicurezza sua, dei suoi colleghi, degli infermieri e di tutto il personale sanitario" ha concluso l'esponente dem







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